Io sono, io posso, io scelgo.
La vera rivoluzione sociale inizia da piccoli gesti. Basta davvero poco per fare la differenza e aiutare gli altri come dimostra Luana Pampalon del negozio Latau a Rovigo in Corso del Popolo 269.
Ed è cosi, oggi è diventato il primo negozio inclusivo in città. Siamo tutti vulnerabili, e dobbiamo darci una mano.
Il Progetto
Il progetto “Io sono, io posso, io scelgo" è della rete C.A.S.E. - Coordinamento Attività Sportivo Educative nata nel 2019 (che riunisce Polisportiva CSI Rovigo, Polisposrtiva UNI Sport, le Associazioni “Uguali Diversamente”, “NossoLar - Centro per la Persona”, “La Fiondina” con Desirè Cobianchi e Andrea Zanforlin, “Gli Amici di Elena Onlus” e “#unitiinrete” e i professionisti Angela Bonafin e Silvana Perrone).
L’intento è di accendere l’attenzione sull’immagine della persona con disabilità e propone una collaborazione con i commercianti del territorio, le “botteghe inclusive”, in un percorso partecipativo il cui ambizioso obiettivo è raggiungere una vera inclusione dei disabili ma anche di anziani, nel tessuto sociale, a partire anche dall’acquisto dell’abbigliamento, sedersi e ordinare al tavolo di un ristorante, richiedere servizi offerti dalle amministrazioni.
Il Progetto era già stato presentato nel 2020 durante un appuntamento di Cineset ai giardini delle Torri.
In altre realtà urbane sono stati promossi progetti simili, nati per favorire e rendere "autonome" più possibile le persone con tali deficit. Anche a Rovigo a breve sarà una città molto più inclusiva e accessibile! Grazie alla volontà e sensibilità di Luana infatti sono nate collaborazioni fruttifere con l'Associazione C.A.S.E. Luana infatti per motivi personali si è interessata di rendere virale e più espressiva la condivisione di queste informazioni usando le dirette di presentazione on line di queste associazioni e veicolandole nella rete dei commercianti e degli utenti che seguono la sua pagina/ profilo. Ha richiesto infatti un incontro anche con gli Assessori per rendere a loro volta inclusivi gli argomenti del progetto e poterlo condividere con colleghi commercianti che vorranno aderire.
Utilità Urbana
Nel Recovery plan del Governo Draghi in tema di argomenti: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per la mobilità sostenibile, istruzione, cultura e ricerca, inclusione e sociale, salute, non pone accenti all'argomento specifico, con particolare attenzione alle persone con disabilità, ma include investimenti che possono andare in tal senso. Spetta quindi anche all'Amministrazione Comunale e alle Associazioni intercettare il modo/metodo per poter accedere a dei fondi, a vantaggio dei propri cittadini e famiglie (anche straniere).
Seppur con bassi costi di gestione, i professionisti delle realtà associative investono il loro tempo a disposizione delle persone per ampliare la rete di negozi e attività amiche, formando il personale e informando le famiglie dove e come trovare i servizi, per aiutare le persone con difficoltà e rendere il servizio sempre più una normalità presente ovunque.
Così in modo diverso ma obbligati da leggi, si potrebbe dire per gli allergeni nel cibo, per le misure covid, etc. Non una obbligatorietà, ma una facoltà pubblica di aiutare chi può richiedere un prodotto/servizio in tal senso.
L'Assessore Zambello al Sociale e l'Assessore Bernardinello per il Commercio ritengono molto valido questo tipo di "servizio cittadino", divenuto ancora più sentito in questo ultimo anno di pandemia dove ci siamo trovati coinvolti da vicino in momenti di difficoltà.
Come funziona
Alla base finale c'è la Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), un approccio dai vari volti, ma dallo scopo univoco di offrire alle persone con bisogni comunicativi complessi la possibilità di comunicare, colmando il gap tra comprensione ed espressione. Si tratta di usare canali che si affiancano a quello orale. Spesso insegnati nel mondo elementare o di approccio riabilitativo alla prima parola, condividendo e associando figure a parole e/o azioni, posizionando cartellini con icone che indicano un' azione come in figura (ad es. abbigliamento), mentre per i ristoranti un menù inclusivo comporta inserire le icone a fianco dei servizi svolti o in una pagina precisa. Ma non solo. Comunicare a persone sorde/mute, anziani, oppure con chi ha avuto un pesante ictus, o altri con deficit dalla nascita non è facile. L'obiettivo si propone con una modalità alternativa a chi, oltre ad essere escluso dalla comunicazione verbale e orale a causa di patologie congenite o acquisite presenta anche deficit cognitivi. Facilitarne quindi il compito diventa essenziale per tutti, per le stesse persone coinvolte, per i familiari, le istituzioni, il mondo del commercio, ed è qui che intervengono i vari attori.
L'insieme di strategie, strumenti e tecniche messe in atto dalle associazioni aderenti, permetterà di facilitare e rendere accessibile l'ingresso nei luoghi a queste persone (e quindi di rendere fruibile un servizio o un prodotto da acquistare), rendendole più autonome nella gestione della propria vita, spesso accompagnata, insegnando loro e rassicurando la famiglia nell'autosufficienza dei piccoli gesti quotidiani. Sostenere e reinserire è possibile, solo con l'aiuto di tutti! Abbattare le barriere sociali è importante per una migliore coesione sociale.
Per info: infoeducase@gmail.com