ROVIGO • In un bel clima comunitario, con lo scambio di aneddoti sui luoghi storici del Polesine, si è svolta a Palazzo Celio la conferenza stampa di presentazione della XXI edizione del Festival Antichi organi del Polesine, dal 29 novembre al 29 dicembre 2024, in cinque chiese del territorio.
Sul tavolo troneggiava un modellino in legno di mini organo, che, fra la meraviglia di tutti, è servito al direttore artistico Nicola Cittadin, per illustrare come l’aria faccia suonare lo strumento.
La manifestazione è organizzata da Asolo musica Veneto musica, coi contributi di Mic e Regione del Veneto. Hanno contribuito le cinque amministrazioni polesane più sensibili al sostegno della cultura organaria: Giacciano con Baruchella, Lendinara, Loreo, Porto Tolle e Rovigo.
Il Festival gode dei patrocini della Diocesi di Adria Rovigo, della Diocesi di Chioggia e della Provincia di Rovigo; oltre che della collaborazione delle Parrocchie di Santa Maria assunta in Loreo, San Biagio in Lendinara, San Nicolò in Ca’ Venier, San Ippolito in Giacciano e del Sindacato del tempio La Rotonda di Rovigo.
La direzione artistica è affidata al maestro Nicola Cittadin, docente d’organo al Conservatorio Agostino Steffani di Castelfranco Veneto e membro della Commissione per la Tutela e la valorizzazione degli organi storici della Diocesi di Adria Rovigo.
I saluti d’apertura sono stati affidati alla consigliera alla Cultura della Provincia di Rovigo, Lucia Ghiotti, che ha rimarcato: “È con orgoglio che presentiamo questo festival, che ha il pregio di coinvolgere tante parti del Polesine, con cinque concerti, ed anche le scuole. La partecipazione e la visita a questi strumenti antichi si inserisce in un programma di turismo lento, che la Provincia ha particolarmente a cuore”.
Per l’organizzatore, Asolo Musica, il direttore artistico Federico Pupo, ha colto subito l’assist sul coinvolgimento degli istituti scolastici: “Domani (28 novembre ) faremo una visita guidata coi ragazzi delle medie ad indirizzo musicale dell’Istituto comprensivo di Loreo all’organo Callido della chiesa dell’Assunta. Questo festival è all’interno di una progettualità più ampia ‘Cantantibus organis’ – ha ricordato – per la valorizzazione di un patrimonio strumentale caratteristico ed esclusivo delle regioni dove si estendeva la repubblica Serenissima. Ringrazio le amministrazioni che partecipano e contribuiscono alla manifestazione perché gli antichi organi, al pari delle opere pittoriche o scultoree, sono la nostra eredità del passato, che abbiamo il dovere civico di trasmettere ai nostri figli e nipoti, come un vero nutrimento culturale. Valorizzando gli organi – ha concluso – valorizziamo anche piccole chiese, sparse nel territorio, apparentemente insignificanti, ma realmente straordinarie, che val la pena di conoscere. Ma per valorizzare gli strumenti bisogna suonarli, e inserirli così nelle comunità di domani, altrimenti gli strumenti muoiono”.
Pupo ha riportato i saluti del presidente della Regione Veneto Luca Zaia e dell’assessore alla Cultura Cristiano Corazzari, cui si sono aggiunti gli interventi della consigliera alla Cultura del Comune di Giacciano con Baruchella, Agnese Rinaldi e del consigliere di Lendinara Franco Fioravanti. In platea c’era anche il presidente del Sindacato del Tempio La Rotonda Adriano Mazzetti.
Quindi la parola (ed il suono, è il caso di dire) al direttore artistico Nicola Cittadin con le sue spiegazioni meravigliose: “Lo sapevate che fino alla macchina a vapore, l’organo era la macchina più complessa?”. Montate e smontate le canne per far comprendere meglio i suoni differenti a seconda delle forme e dei materiali, il maestro ha azionato il piccolo mantice e aperto i registri, così i due tasti di legno hanno cominciato a suonare. Nicola Cittadin ha quindi illustrato il programma concertistico 2024.
PROGRAMMA
“Ai miei occhi ed alle mie orecchie l’organo è il re di tutti gli strumenti. Troppo per quel che faccio, troppo poco per quel che potrei fare”. Lo diceva Wolfang Amadeus Mozart e si può ben credergli.
In programma ci sono cinque concerti, per altrettanti strumenti, che allieteranno il Polesine dal 29 novembre al 29 dicembre 2024: l’organo Gaetano Callido, 1787, op. 239 della Chiesa dell’Assunta di Loreo aprirà il calendario venerdì 29 novembre, alle 21, guidato alla consolle dall’organista Luca Sartore, con un programma tutto sugli organisti marchigiani Pietro Morandi allievo di Padre Martini, ed il figlio Giovanni Morandi; seguirà domenica 8 dicembre, alle 17, l’organo romantico Domenico Malvestio, 1926, della Chiesa di San Biagio in Lendinara con l’organista tedesca Elisabeth Zawadke. Con lei brani di Felix Mendelssohn a cui il mondo deve la riscoperta di Bach. L’ultimo organo costruito dalla famiglia Callido, da Antonio Callido, nel 1829, che si trova in San Ippolito, a Giacciano, si esibirà venerdì 20 dicembre, alle 21, con l’organista Nicola Cittadin alla consolle e Paolo Tognon alla dulciana basso e soprano, che è uno strumento a fiato rinascimentale, a doppia ancia. L’organo Giacomo Bazzani, 1887, di San Nicolò a Ca’ Venier di Porto Tolleentra in scena sabato 28 dicembre, alle 17, con la giovane promessa Matteo Varagnolo alla consolle. Chiude il programma e l’anno, l’organo più antico del Polesine, il Gaetano Callido, 1767, op. 34 del tempio La Rotonda di Rovigo, con l’organista Nicolò Sari in duo col trombettista Diego Cal, domenica 29 dicembre, alle 18.
Tutti i concerti sono gratuiti ad ingresso libero.
A SCUOLA DI ORGANO
A latere dei concerti, giovedì 28 novembre, in mattinata, è prevista una speciale lezione d’organo per gli studenti della scuola media ad indirizzo musicale dell’Istituto comprensivo di Loreo, che si eserciteranno sul Callido settecentesco della chiesa parrocchiale.Non prima però di aver ben compreso il funzionamento dello strumento sul modellino del maestro Nicola Cittadin.
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