Circolano ipotesi di blocco traffico mezzi pesanti da lunedì 14 Marzo, causa prezzi del carburanti che hanno raggiunto quota 2,2 €/lt alla pompa, anche se la sigla sindacale che ha sortito la data di protesta non rappresenta tutto il comparto della distribuzione su ruota. (*Aggiornamento delle ore 21.00 del 12/03/22: lo sciopero è stato bloccato per incogreuenza dei termini). E' attesa il 15 Marzo un incontro con il Governo da parte dei sindacati di categoria. Quindi fino ad allora niente allarmismi!
Di certo è che da ieri sera c'è la corsa al supermercato (dettati da orario di punta forse) e per alcuni prodotti erano evidenti la scarsità sugli scaffali, il ché fa pensare alle scorte di alcuni prodotti. E' successo ieri al Lando di Rosolina ad esempio, e grande traffico anche all'Iper Rossetto a Giacciano con Baruchella, fonti riprese da persone sul posto che ci sono giunte. Anche oggi continuano ad arrivare segnalazioni di altri punti di distribuzione con code.
Alcuni prodotti sì sono a rischio, come olio di girasole ad esempio e farine.
In effetti, la chiusura dei porti sul Mar Nero – come fa sapere l’Agi – ha bloccato gli scambi dei due maggiori produttori mondiali di olio di girasole, l’Ucraina e la Russia, che riforniscono l’industria europea, Italia compresa, esclusivamente via mare. Le navi che trasportano olio o semi di girasole sono tutte ferme, in particolare presso Mariupol, assediata e gravemente colpita in queste ore, e Odessa, centri nevralgici del commercio via mare.
L’Italia, ad esempio, dipende dall’Ucraina per oltre il 60% delle importazioni di olio di girasole e Kiev, con il 60% della produzione e il 75% dell’export, è il principale coltivatore di girasoli al mondo. Secondo la Coldiretti, su 570 milioni di euro di prodotti agroalimentari che l’Italia ha importato dall’Ucraina nel 2021, con 260 milioni di euro l’olio di girasole costituisce proprio la voce più importante. (Fonte: fruitbookmagazine)
Shock energetico e conflitto in Ucraina, in difficoltà anche la filiera carta e cartone. A lanciare l’allarme è Assografici, che parla del rischio per tutti i prodotti che non possono essere commercializzati senza packaging, a partire dal food.
La situazione riguarda anche il comparto degli imballaggi per ortofrutta.
Noi possiamo confermarlo, per quel che ci riguarda alcune tipografie del territorio polesano e basso padovano hanno difficoltà a reperire la carta per alte tirature di stampati commerciali, depliant e altro.
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