ROVIGO • Soci Coldiretti da tutta Italia, compresi quelli polesani erano ieri 26 febbraio a Bruxelles, a manifestare, guidati dal presidente nazionale Ettore Prandini. Sono scesi in piazza con un corteo; i motivi sono plurimi, ma tra le priorità la necessaria revisione alla Pac, maggiori controlli dell’import e altre misure che garantiscano il reddito degli agricoltori come la reciprocità.
"Salvan, Coldiretti Rovigo: “I tempi della burocrazia non sono i tempi delle imprese, serve un cambio di passo”.E il delegato nazionale dei Giovani agricoltori Parisi ha incontrato nel pomeriggio il Commissario dell’Agricoltura dell’Unione Europea Wojciechowski."
Coldiretti chiede di mettere mano alla Pac in particolare all’applicazione della condizionalità ambientale. Coldiretti chiede dunque di eliminare le eventuali sanzioni a carico degli agricoltori per il 2024 e il 2025 e di procedere alla cancellazione definitiva dell’obbligo di tenere il 4% di terreni incolti, in quanto la semplice deroga non è sufficiente.
Oltre a questo, Coldiretti ha portato alle istituzioni europee una panoramica della situazione economica del settore agricolo, talmente grave che va affrontata con misure specifiche anticrisi a partire da una piena flessibilità sugli aiuti di stato, prorogando il Quadro Temporaneo di Crisi e Transizione di almeno un anno per consentire agli Stati membri di sostenere gli agricoltori con strumenti efficaci come la moratoria sui debiti, che aiuterebbe una larga parte delle aziende agricole soprattutto di piccole dimensione e condotte da giovani e donne.
Coldiretti propone di utilizzare parte dei fondi Ue messi a disposizione per l'emergenza Ucraina per acquistare e stoccare in magazzini europei i prodotti cerealicoli e, più in generale, prodotti agricoli da destinare ai Paesi colpiti da gravi emergenze alimentari. In questo modo si eviterebbe la destabilizzazione del mercato comunitario e al tempo stesso si potrebbe valorizzare il ruolo geopolitico dell’Europa nella lotta all'insicurezza alimentare di queste aree, sulle quali cresce sempre più l'influenza di Paesi come la Russia.
Un altro problema riguarda l’introduzione di grano canadese nel nostro Paese, fatto seccare con il glifosato; mai così tanto cibo straniero è arrivato in Italia con il valore delle importazioni agroalimentari dall’estero che nel 2023 hanno raggiunto il record di 65 miliardi di euro.
“Questi sono prodotti spesso provenienti da Paesi che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale e di rispetto dei diritti dei lavoratori” commenta il presidente Carlo Salvan.
Nel pomeriggio, il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa ha avuto l'occasione importante, unico italiano insieme alle delegazione di altri giovani di altre delegazioni straniere, di incontrare il Commissario dell’Agricoltura dell’Unione Europea Wojciechowski e il Ministro dell’Agricoltura Belga in rappresentanza della Presidenza del suo paese, David Clarinval. Al meeting erano presenti diverse associazioni giovanili agricole europee. Parisi ha elencato le motivazioni della protesta organizzata da Coldiretti: “Abbiamo bisogno di una moratoria sui debiti per creare ossigeno in termini finanziari ai nostri agricoltori per poter investire in termini di innovazione e sviluppo. Far rispettare i nostri stessi standard qualitativi in termini di produzione per le aziende che vogliono esportare i loro prodotti in Europa e tutelare infine in maniera decisa la nostra zootecnia di qualità rispetto alla produzione di carne a base cellulare (sintetica) che metterebbe a rischio: tradizioni culturali, aspetti paesaggistici e soprattutto la certezza di una dieta sana”. Il Commissario all’agricoltura ha mostrato interesse e ha chiesto di incontrare in un'altra occasione Parisi per approfondire anche "il tema della moratoria sui debiti e di come supportare i giovani agricoltori", aggiunge Parisi. "Infine - ha concluso - ringraziando per il lavoro fatto per fermare la produzione di carne a base cellulare, ha sottolineato il suo interesse per approfondire insieme il tema".
Perché Coldiretti continua a venire a manifestare a Bruxelles? Risponde il presidente provinciale e regionale Carlo Salvan: “Perché si punta a scardinare alcune delle follie europee che minacciano l’agricoltura nazionale, dalla direttiva packaging che colpisce le aziende ortofrutticole cancellando, per fare un esempio, insalata in busta e confezioni di pomodorini, alla direttiva ammazza stalle che equipara gli allevamenti alle fabbriche, fino all’accordo Mercosur. È la seconda volta che i soci vengono nel cuore della politica europea – continua Salvan -, qui è il luogo dove si decidono le norme ma soprattutto il futuro del settore. Coldiretti non si ferma e ha già fissato la prossima manifestazione che sarà a metà del prossimo mese se le richieste non dovessero essere ascoltate e messe in pratica nel frattempo. I tempi della burocrazia non sono i tempi delle imprese, serve un cambio di passo”.
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