CONFARTIGIANATO POLESINE SUL TEMA DELLA CARENZA DI PERSONALE
“Si parte da operaio per diventare imprenditore”.
Il presidente Marco Campion invita i giovani a sognare in grande e a non denigrare il lavoro manuale.
Il tema sempre più centrale in questo periodo post pandemia è quello della carenza di personale.
Se la ripresa potrebbe sortire i suoi effetti, sembra però essere condizionata da molti fattori, tra cui la difficoltà di reperimento della materia prima, i cui prezzi hanno subito un incremento esponenziale, il caro energia e la mancanza di manodopera, che sta diventando la vera emergenza. Nel settore tessile ad esempio si sta verificando il ritorno dei grandi marchi che, dopo la delocalizzazione verso l’Est europeo e Nord Africa, stanno facendo rientrare la produzione in Paesi con maggiore stabilità di governo, come in Italia ad esempio, ma le aziende terziste, anche molte polesane, tarate sulle precedenti condizioni di mercato interno, faticano ad assecondare gli ordinativi, lamentando di non riuscire a reperire personale anche non specializzato._
Da un’indagine di Excelsior-Unioncamere nel trimestre aprile-giugno 2022 le imprese del Veneto potrebbero assumere 38.540 lavoratori, ma potranno contare solo sul reperimento della metà del fabbisogno. La difficoltà a trovare personale è pari al 45,7% della domanda, soprattutto per quanto riguarda operai specializzati, conduttori di impianti e macchine, operai nei settori della metalmeccanica, elettromeccanica, edilizia e autisti nell’autotrasporto.
“In Polesine i settori che non trovano personale sono il tessile, l’edilizia dopo il boom del Superbonus, ma soprattutto il metalmeccanico dove c’è una grandissima richiesta di carpentieri, tornitori e saldatori – avverte il presidente di Confartigianato Polesine Marco Campion -. Io sinceramente non darei la responsabilità ai giovani, imputati di non voler fare lavori manuali, capisco bene che nessuno a 18 anni sogni di fare l’operaio. Ma il mondo artigiano nasce proprio da uomini e donne che sono partiti da lavori che non necessitano un’altissima scolarizzazione, si sono formati e specializzati fino a creare una propria azienda. Si tratta di guardare in prospettiva, cercando di ammodernarsi e applicare nel lavoro quello che i giovani sanno fare meglio, ossia utilizzare la tecnologia e il mondo digitale. In questo senso famiglia, scuola, il sistema economico deve gettare le basi per una mentalità imprenditoriale”. Invece, secondo il Presidente Campion, “ormai il mondo artigiano è visto come quello che si lamenta, che non paga le tasse, che fa un lavoro poco ambito e senza ricambio generazionale – denuncia – ma non è affatto così. I dati forniti dalla Cgia di Mestre sull’evasione hanno infatti evidenziato che il Veneto è una delle regioni più virtuose in merito alla fedeltà al fisco, creare un’azienda artigiana oggi è abbastanza semplice e ci sono moltissime opportunità di mercato e di finanziamento. La Confartigianato Polesine è pronta ad accompagnare i giovani e non solo in qualsiasi progetto imprenditoriale”.
Confartigianato Polesine in questo senso sta aiutando le imprese che vogliano specializzare o certificare i propri operai o formarne di nuovi attraverso la possibilità, in collaborazione con Ebav, l’Ente Bilaterale Artigianato Veneto, di organizzare a costi ridottissimi corsi di formazione per i dipendenti.
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