ROVIGO_ Nell’ambito del Maggio Rodigino 2023 si inserisce l’iniziativa "Donna, natura, terra: corrispondenze", voluta dall’Associazione aps “Il Cortile degli Olivetani” per promuovere la parità di genere, l’inclusione sociale e l’attenzione agli equilibri ecosostenibili, attraverso una serie di eventi in programma a Rovigo dal 29 maggio al 5 giugno.
foto: Slaviero Loris ph.
Dal 29 maggio al 5 giugno saranno aperte al pubblico due mostre all’ex Pescheria nuova e nell’atrio del Conservatorio Venezze.
Nella prima vengono esposte opere di disegno e pittura, frutto del lavoro dei partecipanti all’annuale laboratorio artistico, impegnati quest’anno in un processo di rigenerazione intellettuale ed emotiva in grado di ricompattare la triade donna, natura e terra.
La seconda mostra presenta, invece, lo sguardo fotografico di tre giovanissimi sulla natura che richiama la necessità di una maggiore tutela nei confronti dell’ambiente. Un messaggio accolto prontamente dal conservatorio rodigino che gentilmente ospita le fotografie, offrendo l’opportunità a questi tre ragazzi di veicolare il loro messaggio in un luogo dedito allo sviluppo delle capacità artistiche dei giovani.
Lunedì 29 maggio, alle ore 18.30 nell’ex pescheria, l’appuntamento è con la professoressa Alessandra Grompi docente di Scienze Umane e Filosofia presso il Liceo cittadino Celio- Roccati, che dibatterà il tema della relazione tra la donna, la natura e la terra, offrendo spunti per una riflessione sulle loro interconnessioni.
Martedì 30 maggio si terrà, alle ore 18.30 nell’ex pescheria, l’inaugurazione della mostra di disegno e pittura con alcuni interventi degli espositori, accompagnati dal duo di flauto traverso dei maestri Gianni Lazzari ed Eleonora Magnabosco. A seguire il taglio del nastro nell’atrio del Conservatorio per l’apertura della mostra fotografica.
Il tema sviluppato dall’Associazione Il Cortile degli Olivetani tramite queste iniziative corrisponde a quanto promosso quest’anno dal Maggio Rodigino, coniugando i concetti di uguaglianza e di libertà in chiave sociale. Come precisa la presidente dell’associazione, Maura Bianco, “il benessere individuale diventa collettivo quando l’arte, qualsiasi sia la sua forma, diventa uno strumento di parità che facilita il superamento degli stereotipi e dei pregiudizi grazie all’attenzione verso ciò che è ritenuto diverso.
Un’apertura che segna la nascita di un sentimento di condivisione e di corresponsabilità del bene comune innescando, così, una maggiore sensibilità verso sistemi ecosostenibili”.