ROVIGO - "DRIA PAOLA, LA RAGAZZINA CHE HA FATTO PARLARE IL CINEMA"
Un’originale mostra al Cinema Teatro Duomo di Rovigo celebra con fotografie inedite e scenografie grafiche originali la mamma del cinema sonoro a trent’anni dalla scomparsa.
La mostra, sostenuta dalla Fondazione Rovigo Cultura e curata da Luca Malin e Massimo M. Veronese, sarà inaugurata sabato 11 novembre 2023 alle ore 11, alla vigilia del trentesimo anniversario dalla scomparsa dell’attrice rodigina protagonista, nel 1930, del primo film sonoro della storia del cinema italiano. Saranno presenti in sala, oltre alla direzione artistica del Cinema Teatro Duomo, ai curatori della Mostra, ai rappresentanti di Fondazione Rovigo Cultura e delle Istituzioni locali, anche Rosanna Faido e Giancarlo Cocco, cugini dell’attrice.
La Mostra, che esporrà immagini provenienti dagli Archivi di famiglia della Diva, sarà permanente e intende essere un omaggio pubblico, il primo, che la città di Rovigo tributa a una sua cittadina che ha rivoluzionato la storia del cinema italiano.
“Continua con questo tributo – spiega Elena Busson, Vicepresidente di Fondazione Rovigo Cultura - la volontà di far conoscere le eccellenze artistico-culturali rodigine.
Dopo l’importante progetto “Xanto Avelli, un artista mondiale”, abbiamo voluto portare alla luce l’immagine di Paola Dria, al secolo Pietra Giovanna Matilde Adele Pitteo, ripercorrendone la vita artistica attraverso immagini e documenti inediti che ci sembrava naturale collocare, in accordo con i curatori della Mostra, all’interno del Cinema Teatro Duomo, l’unico cinema presente in città che grazie alla Cooperativa Sociale Zico ha il pregio, da più di due anni, di colmare un vuoto culturale in centro città”. “Siamo felici di collaborare - aggiunge Marta Muzzi di IDB group - a questo importante progetto di valorizzazione del territorio. Anche la nostra realtà imprenditoriale ha una spiccata sensibilità verso le iniziative che possono far conoscere il Polesine al di fuori dei propri confini".
CHI ERA DRIA PAOLA, LA RAGAZZINA CHE HA FATTO PARLARE IL CINEMA
Dria Paola nasce a Rovigo il 21 novembre 1909, nella villa di famiglia, come si usava al tempo. Il suo vero nome è chilometrico: Pietra Giovanna Matilde Adele Pitteo. È una ragazza di buona famiglia: il padre Arturo è proprietario di un negozio di caccia, la mamma Ione Voletele del Caffè Borsa, il locale più esclusivo della città. A battezzarla è il vescovo di Adria Tommaso Pio Boggiani.
Si stabilisce a Roma, manda qualche fotografia alla Cines, le propongono subito un provino. Debutta a 20 anni nel film muto «Sole» il primo girato da Alessandro Blasetti, uno dei padri fondatori del cinema italiano.
«La canzone dell’amore », il primo film sonoro della storia del cinema italiano, è figlio delle «Novelle per un anno» di Luigi Pirandello, Premio Nobel 1934, e delle musiche del più grande compositore dell’epoca, Cesare Andrea Bixio l’autore di «Parlami d’amore Mariù», «Violino tzigano», «Mamma», «Vivere» e «Il Tango delle capinere». La canzone del film, intitolata «Solo per te Lucia» ha un successo spaventoso tanto che, nel 1952 darà il titolo a un altro film. Negli anni il brano è stato interpretata da Beniamino Gigli, Claudio Villa, Achille Togliani, Luciano Tajoli, e Luciamo Pavarotti.
Il film viene girato in quattro mesi negli stabilimenti della Cines Roma in tre versioni: italiana, francese e tedesca. Il regista è lo stesso, gli attori no, a sostituire Dria Paola per la Francia è Dolly Davis, per la Germania Renata Mūller. Il successo del film è clamoroso: viene proiettato in tre sale al Supercinema di Roma, al Corso di Milano e al Ghersi di Torino fa il tutto esaurito per mesi. nelle città, provenienti dalla provincia, arrivano persino comitive di pullman per vederlo.
Alessandro Blasetti, il più importante regista dell’epoca, scrive su Cinematografo: «La Canzone dell’amore non è stato soltanto uno spettacolo: è stato un avvenimento base nella storia delncinematografo italiano».
L’avvento del cinema sonoro, che sostituisce trentuno anni di cinema muto, è la più grande rivoluzione del cinema, iniziata nel 1927 negli Stati Uniti con il film «Il cantante di jazz», che scuote dalle fondamenta il mondo della celluloide, cambia per sempre la recitazione, ridisegna l’industria e il commercio, distrugge e crea intere carriere. Nulla con il sonoro è più come prima.
Per più di due decenni e quasi una trentina di film, l’ultimo è «Pantera nera» nel 1941, Dria Paola è una diva del cinema italiano dalla popolarità enorme, gli ammiratori le riempiono casa di lettere, le riviste le dedicano la loro copertina. I suoi compagni di lavoro sono i grandi attori dell’epoca: Vittorio De Sica, Ettore Petrolini, Amedeo Nazzari, tiene a battesimo Erminio Macario, Alberto Sordi e Totò, Anna Magnani le fa da spalla ne «La cieca di Sorrento».
Si ritira appena dopo i trent’anni, a guerra appena iniziata, per sposare un commerciante romano, Luigi Filippini, e va a vivere in un luminoso attico di via Latina. Quando se va per un infarto a 83 anni, il 12 novembre 1993 si scopre che a darle da vivere è il sussidio previsto dalla legge Bacchelli quella per chi non ha più niente. È sepolta al cimitero del Verano di Roma.