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Frati Cappuccini, l'addio che vuole essere un arrivederci

ROVIGO –  Il Mons. Pavanello (Adria-Rovigo), durante il Saluto ufficiale di domenica rivolto ai Frati Cappuccini, ha chiesto di “non disperdere insegnamento e esempio che i Frati cappuccini ci hanno dato nel tempo della loro presenza tra noi”.

“Insieme con il grazie vi invito ad esprimere tutti un impegno: l’impegno a non disperdere l’insegnamento e l’esempio che i Frati cappuccini ci hanno dato nel tempo della loro presenza tra noi: il carisma di Francesco ora è affidato a noi, alla Chiesa diocesana, a tutti i fedeli. Questo evento, la chiusura del Convento, è un segno che il Signore ci chiede di leggere nella fede, per trovare in esso una chiamata ad un impegno più forte e generoso nella vita cristiana”. Lo ha affermato domenica sera (3 Settembre 2023) il vescovo di Adria-Rovigo, mons. Pierantonio Pavanello, durante la celebrazione dei Vespri con la quale diocesi e comunità civile di Rovigo hanno ufficialmente salutato i Frati cappuccini che lasciano Rovigo.

Nella sua riflessione il vescovo ha parlato di “una Chiesa che, terminata l’epoca di cristianità, è chiamata dai dati oggettivi a diventare più piccola e a ridimensionare la sua presenza nella società: si tratta di scelte delicate e dolorose, ma che sono necessarie per affrontare le sfide nuove della missione e della testimonianza evangelica. Questa sera vogliamo però lasciare da parte questi discorsi perché il dispiacere e l’amarezza per la conclusione della presenza nella nostra città dei Frati cappuccini, non devono impedirci di dare il giusto e doveroso spazio al ringraziamento”. Il vescovo ha anche comunicato che “la diocesi ha messo a disposizione dei gruppi francescani l’auditorium e la chiesa della Piccola Casa San Leopoldo nel Quartiere Tassina. Auspico che questo luogo legato alla spiritualità francescana di Laudomia Venuti e delle sue compagne, possa diventare la nuova ‘casa’ dei francescani di Rovigo”.

“Oggi – ha poi proseguito – siamo alla fine di un’epoca. Sappiamo però che nella prospettiva di fede, come ci insegna la storia della salvezza, ogni fine è anche un nuovo inizio”.

Per mons. Pavanello, “è stato motivo di consolazione vedere l’entusiasmo e la generosità con cui i volontari hanno vissuto il trasferimento della mensa dei poveri negli ambienti del Seminario portando con sé gli insegnamenti ricevuti dai Frati. Così pure mi piace segnalare l’impegno dei preti della Città per organizzare un servizio di confessioni presso il santuario dell’Addolorata, che inizierà a metà di questo mese”. “Certamente la comunità cristiana e la città si ritrovano più povere, ma proprio san Francesco ci insegna che la povertà è la condizione per vivere e testimoniare il Vangelo. Andiamo oltre l’amarezza e la tristezza di questo commiato – ha concluso il vescovo – per trovare anche in questa partenza motivi di speranza e di rinnovamento ecclesiale e civile. San Francesco interceda per noi e ci aiuti a camminare insieme sulle vie del Vangelo con letizia e semplicità di cuore”.

Alla cerimonia avvenuta in San Francesco erano presenti anche il ministro provinciale dei frati minori cappuccini del Triveneto, fra Alessandro Carollo, il Sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo, il Comandante dei Carabinieri, il Vicario del Prefetto, oltre a tantissimi fedeli e Istituzioni civili.

In continuità con il servizio di mensa cittadina garantito per anni dai Frati Cappuccini, ha aperto per la prima volta le sue porte “La Locanda della Casa” gestita dalla Caritas di Adria-Rovigo all’interno dei locali del Seminario diocesano. L’attività della Locanda sarà curata dagli operatori Caritas insieme ad un nutrito gruppo di volontari, molti dei quali già precedentemente impegnati nel servizio gestito dai Frati.

Dal 28 Agosto quindi la Locanda della Casa sarà aperta tutti i giorni; il pranzo sarà servito tra le 11 e le 11.30.

Per informazioni sul servizio e sulle modalità d’accesso è sufficiente rivolgersi al Centro d’ascolto di Caritas diocesana. “L’attivazione di un servizio che potesse proseguire l’attività dei Frati Cappuccini rappresenta una scelta importante per la Caritas diocesana e la diocesi perché consente di affrontare il tema della fragilità e del bisogno in una dimensione comunitaria, con l’obiettivo di collocare questo servizio in una prospettiva accogliente, aperta e familiare, ovvero di Casa”, si legge in una nota. La presentazione ufficiale della Locanda è prevista per i prossimi mesi; l’augurio dell’ente diocesano è che ciò che oggi prende avvio come una mensa possa nel tempo crescere e diventare sempre più uno spazio di accoglienza e incontro aperto a tutti, un luogo dove chiunque lo desidera potrà ristorarsi, bere un caffè, leggere un giornale, sedendo o chiacchierando.

 

(foto di servizio: Loris Slaviero)


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