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“Giornate FAI di Primavera” Sabato 25 e Domenica 26 marzo

ROVIGO_ L’imminente arrivo della primavera porta con sé uno dei momenti più importanti dell’anno per il Fondo per l’Ambiente Italiano, le ormai celeberrime Giornate FAI di Primavera, che come sempre interesseranno il primo fine settimana di primavera, ovvero sabato 25 e domenica 26 marzo

Oggi la Conferenza Stampa a Villa Cappello Rama a Pontecchio Polesine con Daniel Fusaro presidente della Delegazioni FAI di Rovigo, il Presidente regionale del FAI Ines Lanfranchi Thomas e Simone Girotto, consigliere provinciale e Sindaco di Pontecchio Polesine e Massimo Gasparon Pizzi Contarin.

Tema di queste giornate e l'agricoltura, il legame tra passato e presente con i luoghi che andremo a visitare.


Le Giornate FAI di Primavera sono l’evento principale della Fondazione e insieme alle Giornate FAI d’Autunno è l’appuntamento più importante dell’anno poiché costituisce un momento di raccolta fondi, che sono il motore principale grazie al quale il FAI può continuare la sua opera di salvaguardia del patrimonio italiano: tali fondi infatti vengono destinati al recupero, restauro, valorizzazione degli ormai 72 beni del FAI, di proprietà o ricevuti in concessione. Di questi, ben 54 sono attualmente aperti tutto l’anno e il loro mantenimento è possibile in larga misura proprio grazie alla generosità di chi lascia il proprio contributo durante queste giornate. Ma si tratta anche di una festa, e in particolare come ripetiamo sempre, di una festa di piazza, in cui letteralmente i visitatori si riversano nelle città e nei paesi per poter esplorare luoghi solitamente chiusi al pubblico o per godere delle bellezze offerte dai beni di proprietà del FAI. Si festeggiano l’arte, il paesaggio e in generale, il patrimonio culturale e paesaggistico italiano, notoriamente e senza retorica uno dei più belli e preziosi al mondo. E rimanendo in tema di paesaggio, non possiamo non ricollegarci con il tema del convegno nazionale FAI che si è concluso poco meno di un mese fa dal titolo “Curiamo il paesaggio, coltivandolo”. Al centro del convegno il paesaggio sì, ma raccontato dal punto di vista del contadino e dell’agricoltura, ovvero di come l’uomo ha stretto un legame vitale con la terra sin dal neolitico e come le trasformazioni dell’uomo, a volte tanto criticate, siano in realtà fondamentali per fare in modo che la natura possa adempiere al suo ciclo.

Immagini durante Conferenza Stampa a Villa Cappello Rama

Giornate FAI a Rovigo

Per le Giornate FAI di Primavera 2023 di Rovigo apriremo tre ville, tra Rovigo e Pontecchio, in cui la villa altro non è che l’elemento centrale e produttivo attorno alla quale ha ruotato l’economia del Polesine, ovvero l’agricoltura di cui oggi più che mai siamo fieramente orgogliosi.

Partiamo da Pontecchio, dove le ville aperte saranno ben due: Ca’ Salvioni Fracasso e Villa Cappello Rama.

Ca’ Salvioni Fracasso, la cui attestazione risale agli inizi del Seicento, è una tipica villa rustica, di modeste dimensioni, attorno alla quale si sviluppano una serie di ambienti tra cui spiccano l’oratorio la colombaia e le mura che corrono ancora oggi tutto attorno alla proprietà. Si tratta di una casa rurale, utilizzata dalle varie famiglie proprietarie che si sono succedute per coordinare il lavoro nei campi. L’oratorio, restaurato dagli attuali proprietari, ovvero la famiglia Fracasso, presenta ancora diversi punti originali mentre la colombaia, che svetta al centro della campagna, sarà oggetto di interventi futuri. Ca’ Salvioni Fracasso infatti si presenta come un luogo di raccordo tra il passato e il presente, dove l’anima rurale non ha mai cessato di esistere e anzi, costituisce la base per il suo futuro. La famiglia Fracasso infatti è produttrice di un’ottima pasta ma non solo: il progetto per il prossimo anno è quello di dare vita al primo ecomuseo verticale polesano, che troverà il suo spazio proprio all’interno della torre colombaia.

Cà Salvioni Fracasso, complesso agricolo con villa padronale centrale con un piano ad uso abitativo ed il secondo piano destinato un tempo esclusivamente a granaio. Lì parleremo di storia, parleremo di grano e di pasta, infatti proprio nei campi attorno alla villa viene prodotto il grano duro che viene utilizzato per la produzione della loro rinomata pasta. Nel bel mezzo dei campi svetta la torre colombaia alta 18 metri, che sarà oggetto di un prossimo recupero per diventare un ecomuseo verticale dell'agricoltura.

Villa Cappello Rama è forse il luogo, tra quelli che apriremo, più scenografico. Situato all’incrocio con via Roma, la villa cinquecentesca gioca nei secoli un ruolo fondamentale per la storia di Pontecchio. Primi proprietari furono i Cappello che la conservarono per molti anni, successivamente la proprietà passa di mano ai D’Agostini e sono proprio questi ultimi a dare un’impronta agricola alla produzione che lega questa villa al territorio, in particolare con la produzione della canapa, bene che in Polesine era particolarmente diffuso. Nel periodo fascista e durante la Seconda Guerra Mondiale i suoi spazi saranno dedicati al sociale, come avvenne per molte altre strutture: da scuola a riparo per gli sfollati, anche quelli dell’alluvione del 1951. Anche in questo caso, come nel precedente e come si vedrà per villa Grimani, è presente un oratorio privato, utilizzato come cappella ma anche per ospitare celebrazioni comunitarie. All’interno della villa oggi sono custodite una serie di opere d’arte particolarmente interessanti. Alla memoria di Renato Rama e alla moglie Giuseppina vorremmo dedicare queste nostre Giornate FAI, ricordiamo infatti che proprio loro avevano accolto il FAI a Villa Cappello nel 2001, nei primi anni di attività della Delegazione FAI di Rovigo e quando i restauri erano ancora in corso. Villa Cappello Rama è un complesso comprendente villa padronale, cappella gentilizia e barchessa racchiuse in circa un ettaro di terreno di forma rettangolare. La villa ha origine nella prima metà del Seicento ed è appartenuta alla famiglia Cappello fino al 1875, successivamente acquisita da Alessandro D'Agostini che costruirà la barchessa ad uso canapificio, passerà poi varie proprietà fino all'acquisto da parte di Renato Rama) che inizierà un lungo ed oneroso restauro che la porterà alla bellezza attuale. Lascio dire due parole al Prof. Giulio Rama che ci ha accolto a braccia aperte in questo luogo meraviglioso e ci ha permesso di aprirlo in questa occasione.

Vorremmo dedicare pubblicamente queste nostre Giornate FAI di Primavera proprio alla memoria di Renato Rama e della moglie Giuseppina, che non sono purtroppo più qui con noi, che già ci avevano accolti qui nel 2001, 22 anni fa, mentre i restauri erano in corso e mentre la nostra Delegazione era ai suoi primi passi.

A Rovigo, in località Grompo di Concadirame, apriremo Villa Grimani. Un’altra testimonianza della presenza della nobile famiglia veneziana in territorio rodigino, che qui possedeva, com’è noto, diversi territori. In questa poderosa casa di campagna i Grimani non solo amministravano le terre, ma pare la utilizzassero come residenza per più mesi l’anno. L’edificio risale alla seconda metà del XVI secolo e pare essere opera del celebre architetto Sanmichieli, infatti in alcune figure ricorda Palazzo Roncale di Rovigo. La struttura nella sua semplicità è estremamente poderosa e si componeva in origine, oltre che della parte padronale, anche di 2 barchesse laterali ora quasi totalmente distrutte a causa dell’incuria e del tempo. A colpire sono gli spazi ampi, sia del piano nobile sia dei due solai nei quali venivano deposti grano e canapa ad essiccare. Tutto intorno infatti la campagna ritorna ad essere la vera protagonista e la villa è il fulcro attorno al quale si svolgono le attività contadine. Una cinta muraria imponente, oggi non più presente, doveva cingere tutta la struttura. I vari passaggi di proprietà hanno portato a un progressivo abbandono e degrado di tutto lo stabile, che oggi è tornato in mani veneziane: il recupero è stato iniziato infatti nel 2016 grazie all’acquisizione da parte di Massimo Gasparon Pizzi Contarini che insieme al maestro Pier Luigi Pizzi stanno speditamente portandone avanti il recupero ed ipotizzandone anche un uso aperto al pubblico in futuro.

Villa Grimani che si trova in località Grompo a Rovigo, si tratta di un complesso enorme composto da villa centrale e due barchesse ai lati, il complesso era frazionato in varie parti e versava in uno stato avanzato di degrado con molteplici parti crollate, nel 2016 Massimo Pizzi Gasparon Contarini rileva l'intera proprietà e insieme al maestro Pier Luigi Pizzi, entrambi rinomati registi e scenografi d'opera, iniziano il recupero della villa padronale permettendoci oggi di accedere (con il cantiere in corso) alle parti parzialmente terminate in attesa di vederla in funzione in un futuro prossimo e vicino.

Informazioni utili

Gli orari di apertura saranno dalle 9:30 alle 12:30 (con ultimo giro alle 12:00) e dalle 14:00 alle 18:30 (con ultimo giro alle 18:00) per entrambe le giornate.

L’accesso per i disabili è limitato, pertanto se vorranno partecipare non potranno visitare al 100% i luoghi.

Contributo richiesto di 3€ in ogni luogo.

Possibilità di iscriversi in loco con le quote ridotte di 10€.

Villa Cappello Rama è aperta esclusivamente per gli iscritti FAI, negli altri luoghi invece gli iscritti FAI avranno modo di saltare la coda grazie alla loro tessera.

 

Il consiglio è quello di anticipare le visite al mattino e possibilmente al sabato per chi può, al fine di ridurre le eventuali code che sono solite formarsi la domenica pomeriggio.

Per chi è nelle vicinanze, se le giornate lo permettono, consigliamo di venire in bicicletta dato che i luoghi scelti si prestano bene ad essere raggiunti con tale mezzo. Essendo abitazioni private prive di ascensore e/o con passaggi stretti, l’accesso ai disabili sarà limitato solo ad alcuni ambienti e pertanto non potranno godere al 100% della visita, anche se faremo il possibile per accoglierli nel migliore dei modi.

La partecipazione è libera, tuttavia essendo una giornata di raccolta fondi verrà chiesto un contributo libero a partire da 3€ in ogni luogo. Villa Cappello Rama sarà inoltre aperta esclusivamente per gli iscritti FAI, un modo per ringraziarli per la loro fiducia e il loro affetto, è in pratica una coccola per i nostri iscritti. A tal proposito, ricordiamo che sarà possibile iscriversi anche durante le giornate sia presso i luoghi sia online, con una riduzione di 10 euro su tutte le quote. Un’occasione da non perdere: iscriversi al FAI fa bene all’Italia e al suo patrimonio artistico e paesaggistico, ma fa bene anche a chi si iscrive, grazie ai numerosi vantaggi che per quanto riguarda Rovigo, stanno aumentando di anno in anno ma sono comunque tantissimi in tutta Italia e non solo.

 

Ringraziamo quindi le famiglie Rama, Fracasso, Gasparon e Pizzi per averci dato la loro fiducia e concesso di aprire le porte delle loro proprietà, così come ringraziamo la Protezione Civile e la Croce Rossa Italiana di Rovigo che ci supporteranno durante le giornate, il comune di Pontecchio, la Provincia di Rovigo per il patrocinio all’iniziativa. Non da ultimi, i contributi degli storici locali Giuseppe Segato e Angelo Montagnolo che ci hanno supportato nella ricerca per poter ricostruire la storia dei luoghi e delle famiglie.


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