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I Volontari di Oasi Felina UNA fanno appello

ROVIGO • I Volontari dell'Oasi Felina UNA di via De Polzer lamentano situazioni poche chiare con l'Amministrazione Comunale. Di seguito il comunicato stampa integrale da parte dei volontari sulla situazione venutasi a creare.

Da quasi un mese, siamo quotidianamente sottoposti a pressioni, intimidazioni e minacce da parte del Comune di Rovigo. Il tutto è iniziato nel mese di Agosto quando il Comune si è trovato nella condizione di dover sistemare dei gatti e dapprima ha chiesto il supporto logistico dell'Associazione, che si è subito resa disponibile, e poi ha iniziato ad avanzare pretese in modo alquanto discutibile.

 

Rimarchiamo che UNA Odv, tramite i propri volontari, gestisce da oltre 25 anni l'Oasi felina, letteralmente realizzata da loro stessi da zero su un terreno di proprietà comunale ricevuto in comodato d'uso gratuito dal Comune (è previsto solo un finanziamento una tantum).


Quando sono state contattate per l’urgenza di gestire da un momento all’altro un numero notevole di felini ( in condizioni sanitarie indeterminate), le referenti dell'Associazione UNA, alla presenza dell'assessore Nadia Bala, dell'ing Marzia Rizzi e del dott. Tammiso, dirigente dell'area veterinaria dell'Ulss 5, hanno offerto sin da subito la loro disponibilità ad accogliere temporaneamente una parte dei gatti, ma in modi e tempi dettati anche dalla necessità che gli animali venissero controllati dal punto di vista sanitario, per evitare possibili contagi , epidemie o zoonosi, e che si effettuassero lavori di messa in sicurezza di un'area dell'oasi loro destinata per evitare rischi di fughe che sono già all’ordine del giorno tra i gatti che vivono permanentemente in oasi .

Nonostante la richiesta di queste condizioni proposte solo ed esclusivamente al fine di tutelare la salute dei gatti già presenti in Oasi e dei gatti che sarebbero dovuti entrare, alle 23 del venerdì 9 agosto l'assessore Bala, assieme all'ing Rizzi e ad un gruppetto di persone, accompagnate da due pattuglie della polizia, pare chiamata all'uopo dal sindaco, si sono presentati davanti all'oasi pretendendo di farvi entrare altri gatti.

Richiamata d'imperio attraverso la polizia una referente dell'UNA che si è presenta con un altro volontario, le è stato ingiunto di far entrare i gatti nella struttura sostenendo che l'oasi è di proprietà comunale, cosa non vera in quanto oggetto di una convenzione che prevede un comodato. Davanti alla riluttanza e alle rimostranze dei volontari è stato interpellato un veterinario Ulss per certificare la bontà della sistemazione. Il veterinario è arrivato intorno all'una e si è deciso che si potevano inserire altri gatti nei box dove già erano presenti i gatti arrivati in precedenza, pur non rispettando le leggi sul benessere animale, calcolando la superficie dei box con lo spannometro (calcolo poi verificatosi eccessivamente ottimista). La scusa , a detta della veterinaria che non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione scritta malgrado le insistenze dei volontari, è stata che , in fondo, si poteva accettare di stipare i gatti nei box a disposizione, perché altri spazi non c’erano in oasi, perché si trattava di un'emergenza che si sarebbe risolta nella giornata successiva . Le operazioni sono terminate alle 2 passate costringendo i volontari alla presenza fino a quell'ora.

Dal giorno successivo il Comune è letteralmente sparito: nessuna telefonata, nessuna visita, nessun atto amministrativo e nessun incontro. In compenso l'Associazione si è ritrovata nel pieno delle emergenze estive e con un caldo di cui abbiamo sofferto tutti, a dover affrontare la situazione con doppi turni dei volontari e oneri economici per l'aumento di cibo, disinfettanti, lettiere utilizzate.

Successivamente, il Vice Sindaco Andrea Bimbatti, venuto a conoscenza della situazione, ha convocato l'Associazione, l'Assessore Bala e alcuni rappresentanti dell'Ufficio Ambiente per un incontro in Comune avvenuto giovedì 22/08/2024 e in cui si era convenuto che i toni usati nei confronti dell'Associazione non erano comunque condivisibili e che l'amministrazione avrebbe incontrato i volontari per porgere scuse e chiarire la situazione. Questa cosa non solo non è avvenuta, ma dopo pochi giorni abbiamo ricevuto altre richieste che pretendevano la nostra disponibilità alle ore indicate dal Comune, un giorno per il giorno successivo, per operazioni nemmeno previste dalla convenzione e che in realtà risultavano a carico degli Uffici Comunali. In compenso il Comune ha riposto solo in data odierna e solo parzialmente alle varie richieste di tipo amministrativo formulate dall'Associazione, presentando però un'ennesima diffida ai volontari che non ha nessuna ragione di essere formulata. In primis perché è solo grazie ai volontari che si è riusciti a garantire il benessere dei gatti ospitati in Oasi. E' solo grazie ai doppi turni dei volontari, alle rinunce alle ferie, che i gatti sono accuditi, curati, puliti e alimentati. E poi perché i volontari non sono dipendenti comunali, nè c'è alcun contratto di appalto che li lega al Comune e non ricevono ovviamente nessun tipo di retribuzione.

Ora, dopo più di 20 anni di servizio praticamente gratuito che l'Associazione attraverso l'operato dei suoi volontari offre al territorio provinciale ma soprattutto al Comune di Rovigo con la gestione dell'Oasi Felina (tra l'altro realtà ammirata da tutta Italia) non crediamo di meritare toni di questo tipo, non crediamo sia opportuno rivolgersi ripetutamente in questo modo ai volontari che già rinunciano abbondantemente alla loro vita privata, dapprima con velate minacce, poi chiamando la polizia, poi inviando diffide. Siamo demoralizzati, distrutti, sull'orlo di esaurimenti e veramente veramente esausti.

 

"Nessuna condizione può giustificare questi comportamenti, anche perché si può dire con certezza che l'Associazione si è sempre resa disponibile e ha sempre fatto di tutto, a volte al di là delle proprie possibilità, per garantire il benessere degli animali."


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