TROMBA E MUSICA BAROCCA RISVEGLIANO L’ORGANO PIU’ ANTICO DEL POLESINE
ROVIGO – Il XVII Festival Antichi organi del Polesine chiude in battenti e saluta il nuovo anno con un meraviglioso concerto per organo e tromba, sulle note del più antico strumento organistico della provincia, il Callido datato 1767, che si trova nel Tempio beata Vergine del soccorso detto La rotonda, a Rovigo. L’organo sarà diretto da Federica Iannella, come solista e in duo con la tromba di Roberto Rigo.
L’appuntamento è per tutti sabato 28 dicembre 2019, alle ore 21, con ingresso libero.
L’evento è organizzato da Asolo Musica con la direzione artistica dell’organista rodigino Nicola Cittadin, il sostegno di Regione del Veneto e Ministero per i Beni culturali, il patrocinio ed il contributo del Comune Rovigo e la collaborazione del Sindacato del Tempio.
Il concerto si presenta come un tripudio di freschezza e potenza, un ventaglio di forme musicali barocche di grande appeal e gradevolezza. Il programma concertistico parte con i preludi degli inglesi Jeremiah Clarke (Trumpet voluntary) e John Stanley (Adagio e andante largo dal Voluntary n. 5 op. 6); si prosegue con l’insostituibile Sebastian Bach (Fantasia in Do maggiore Bwv 570) per organo solista, cui segue una carrellata di autori italiani di varie scuole, fra cui Bernardo Pasquini (Partita sopra, Aria della folia da Spagna, il gesuita missionario nelle Americhe del sud Domenico Zipoli (Canzone in Sol minore), il veneziano Benedetto Marcello (Fuga in Mi minore) e in chiusura Giuseppe Torelli col Concerto Estienne Roger 188.
Alla consolle dell’organo, una concertista, musicologa, interprete e insegnante (è stata anche al conservatorio di Adria) di altissimo livello: la marchigiana Federica Iannella, che viene da una terra dove il maestro organaro veneziano Gaetano Callido lasciò moltissime delle sue creazioni. E’ organista della chiesa di Santa Maria della neve a Senigallia, direttore artistico del Festival organistico internazionale città di Senigallia e dell’Ottobre organistico di Mantova, dove insegna organo al Conservatorio Campioni. Concertista in Italia e all’estero, Iannella è anche impegnata in prima persona nel recupero e nella valorizzazione del patrimonio organaro della regione Marche.
Alla tromba accompagnata dall’organo, un altro concertista di assoluto valore: il bresciano Roberto Rigo, prima tromba presso prestigiose orchestre fra cui la Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano, la Sinfonica nazionale della Rai, l’orchestra dell’Arena di Verona e del Teatro La fenice di Venezia; attualmente insegnante di tromba ai corsi preaccademici dei Conservatori di Trento e di Reggio Emilia.
La vera star del concerto è però, l’organo del Tempio La rotonda, il più antico del Polesine, tra i primi costruiti come libero artigiano (il n. 34), nel 1767, dal più rappresentativo maestro della Scuola Veneta di arte organaria, Gaetano Callido, originario di Este (Pd), che visse e lavorò per tutto il Settecento, lasciando una collezione di oltre 400 pregevoli strumenti sparsi nel territorio regionale e nelle vicine Trentino e Marche. L’organo era strumento fondamentale di aggregazione e di partecipazione in una comunità religiosa e tra i primi del XVII e la fine del XVIII secolo, il Tempio rodigino era all’apice dell’attività liturgica e musicale, con coro e musicisti stipendiati ed un nutrito programma di funzioni ordinarie e straordinarie che animava il culto e richiamava nobili e forestieri. Per questo fu commissionato il nuovo organo al “professor” Callido, che costò 180 ducati da 6,4 lire l’uno, compreso l’organo precedente (uno strumento dei primi del Seicento) che fu probabilmente in parte riutilizzato dal maestro per la nuova opera, terminata poi il 30 aprile 1767.
E’ un organo relativamente piccolo, con pochi registri da concerto e senza registri ad ancia, ossia l’insieme di canne che producono suoni da trombe, corni e oboe. Ma è un gioiello che ha viaggiato nel tempo, collocato nella cantoria (preesistente dal 1607) sopra la porta d’ingresso, con una predominante funzione di accompagno della liturgia e dei cori. Una particolarità costruttiva riguarda proprio il riutilizzo della cassa in cui è inserito lo strumento, ornata da due portelle richiudibili del 1615, tipiche degli organi rinascimentali (del XV e XVI secolo), unico caso nella provincia di Rovigo, dipinte da Giovan Battista Novelli e raffiguranti all’esterno la Vergine immacolata e sant’Agnese, e all’interno i santi Marco e Francesco.