Dopo la chiusura forzata al pubblico nell’ottobre, il Teatro del Lemming decide di riaprire le porte del Teatro Studio ad aprile per ospitare in residenza alcuni artisti indipendenti del territorio regionale. Il Teatro del Lemming, infatti, si conferma anche nell’anno 2021 come una delle tre Residenze Artisti nei territori, riconosciuta dalla Regione Veneto e dal MiC - Ministero della Cultura.
Come afferma Massimo Munaro, direttore artistico del Lemming: “Dopo il decreto di inizio marzo, che faceva sperare in una riapertura dei teatri a fine marzo, avevamo provato a ripensare la stagione di teatro contemporaneo del Teatro Studio a partire da Aprile. Era nostra intenzione riaprire appena possibile lo spazio al pubblico, dando la possibilità alla città di usufruire fin da subito di una proposta culturale in presenza e di uno spazio in cui poter tornare a relazionarsi in sicurezza. Gli ultimi decreti, però, ci impediscono nuovamente di incontrare i nostri spettatori e la programmazione da noi pensata è costretta ancora una volta a dover essere rimandata. È per noi però di fondamentale importanza pensare di tenere lo spazio aperto e vivo: utilizzeremo quindi il mese di aprile per sostenere alcune realtà teatrali indipendenti del territorio regionale, che più risentono di questa chiusura forzata. Finché non ci sarà possibile rincontrare in Teatro Studio i nostri spettatori, possiamo almeno aprire le porte ed essere d’aiuto ad altre realtà del settore.”
La ripartenza è prevista dal 9 al 16 aprile, con la residenza della danzatrice e coreografa rodigina Romina Zangirolami.
La residenza ruoterà attorno ad un nuovo progetto dal titolo “Il corpo, un luogo.”
Dal 20 al 27 aprile sarà invece ospitata la giovane regista padovana Maria Chiara Pederzini che, assieme ad un gruppo di giovani attori, lavorerà su una drammaturgia inedita, dal titolo “Libertà”. Maria Chiara Pederzini è l’artista selezionata dal Teatro del Lemming attraverso il bando “In metamorfosi. Nuove drammaturgie”, un bando lanciato dal Lemming a fine febbraio e rivolto a gruppi o singoli artisti residenti o domiciliati in Veneto che perseguono una ricerca attorno alla drammaturgia contemporanea intesa come vera e propria scrittura scenica.
Entrambe le residenze saranno realizzate totalmente in presenza: “Come già dichiarato in altre occasioni, non è possibile pensare di trasferire il teatro sulle piattaforme online, tanto meno la pratica delle residenze artistiche, pensate per dare spazio e sostegno fisico a chi necessita di un luogo dove lavorare e sperimentare concretamente.” Aggiunge il direttore artistico Massimo Munaro: “La residenza assume un valore quando permette ad un gruppo di rimanere per un periodo più o meno lungo su di un territorio, in modo che venga favorito il dialogo con la comunità che lo ospita ed in modo che il suo lavoro trovi lo spazio ed il tempo necessario per potersi svelare appieno. Pensare di svolgere attività di residenza rimanendo a casa propria è un controsenso che priva il teatro di tutto l’aspetto esperienziale che ne dovrebbe essere alla base.”