Il Museo Grandi Fiumi è presente alla mostra “Argilla. Storie di viaggi”, allestita alle Gallerie d'Italia a Vicenza.
A rappresentare il nostro museo, l'esemplare particolarmente significativo della sezione Età del Ferro: il cratere attico del V sec. a.C., proveniente dal corredo di una tomba della necropoli etrusco-padana di Balone, individuata e scavata alla fine degli anni '80.
Il progetto scientifico e didattico “Argilla. Storie di viaggi”, promosso da Intesa Sanpaolo, rappresenta il secondo appuntamento del ciclo triennale realizzato con il Dipartimento dei Beni Culturali dell'Università di Padova e importanti musei archeologici del Veneto.
A cura di Monica Salvadori, Monica Baggio e Luca Zamparo l'esposizione, che resterà aperta fino al 18 giugno, intende riflettere sul ruolo aggregatore della ceramica greca nell'ambito mediterraneo, fonte di ispirazione, contaminazione, sviluppo, ovvero sulla capacità degli esemplari figurati ateniesi di interloquire con i pubblici attuali per agevolare la comprensione del ruolo antico come origine del nostro sistema di valori.
Questa seconda edizione del progetto, vuole affrontare il tema del viaggio, considerata la rilevante presenza di vasi greci e magnogreci nelle collezioni museali del Veneto.
Il percorso triennale, giunto al secondo appuntamento, dopo “Argilla. Storie di vasi”, nasce nell'ambito della collaborazione fra la Direzione Arte, Cultura e beni storici di Intesa Sanpaolo e il Dipartimento dei Beni Culturali dell'Università degli Studi di Padova, in seno alle ricerche sviluppate dal progetto “MemO. La memoria degli oggetti. Un approccio multidisciplinare per lo studio, la digitalizzazione e la valorizzazione della ceramica greca e magnogreca in Veneto”, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Grazie all'assenso del Ministero (il bene custodito dal museo civico è di proprietà statale), contribuendo alla mostra come prestatore il Museo Grandi Fiumi ha potuto valorizzare e far conoscere il patrimonio archeologico di Rovigo e del suo territorio. Inoltre, grazie alla collaborazione con gli organizzatori, è stato possibile avere il rilievo 3D a elevata definizione, effettuato con tecnologie avanzate dal Dipartimento Beni Culturali dell'Università di Padova nell'ambito del progetto "MemO. La memoria degli oggetti" (di cui il Museo rodigino è partner e che è la cornice pluriennale in cui si è sviluppata l'esposizione) e il restauro del reperto, generosamente finanziato da Intesa San Paolo.
Per informazioni sull'esposizione
Gallerie d'Italia – Palazzo Leoni Montanari
Contrà Santa Corona 25 – Vicenza
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