Il piazzale della Questura intitolato a Guido Consigli. Il medico di origini ebraiche, di grandi doti culturali e morali
La Giunta ha deciso, proprio in occasione del Giorno della Memoria che si celebra il 27 gennaio, di dedicare questo importante luogo, al medico di origini ebraiche, nato a Rovigo nel 1903 e morto sempre a Rovigo nel 1960. La decisione fa seguito all'importante lavoro preliminare della Commissione Toponomastica.
Consigli si laureò in medicina nel 1927 e lo stesso anno fu assunto all'ospedale civile di Rovigo, diventato primario all'ospedale di Lendinara e in seguito al dispensario TBC, fu direttore delle Casse mutue. In foto la lapide nel cimitero Ebraico di via Stacche.
Dopo vari rinvii per studio, venne riformato dal servizio militare perché giudicato “Permanentemente inabile al servizio per motivi oculistici”. Il 7 febbraio 1939 venne collocato in congedo assoluto perché di “razza ebraica”.
Iscritto all'albo dei Medici nel 1929, venne cancellato dall'Ordine dal direttorio della Confederazione Fascista dei professionisti il 29 gennaio 1940, perché appartenente alla razza ebraica, fu riammesso all'ordine alla caduta del fascismo. Nel 1943 passò alla clandestinità e non praticò mai nessuna vendetta nei confronti di fascisti cittadini e dei suoi oppressori.
Al di là delle sue eccellenti qualità di professionista, si distinse per la sua personalità, le doti culturali e per le sue grandi virtù morali ed il suo grande cuore lo indusse a dare molto di più di quanto avesse ricevuto.
Inoltre, sono state intitolate altre zone cittadine: a Borsea il tratto di strada che parte da via Girolamo Savonarola fino ad una strada senza uscita, sarà via Retratto, nome che richiama la storia delle bonifiche polesane; in zona Tassina la strada che va da via Granatieri di Sardegna ad una strada senza uscita, è stata intitolata a Giuseppina Vasoin, crocerossina, ha lavorato nell'ospedale militare della caserma Silvestri ed è sepolta nel cimitero di Rovigo; l'ex piazza Cepol a Jerry Essan Masslo, nato in Sud Africa nel 1959 arrivò in Italia come rifugiato sudafricano, iniziò a lavorare come bracciante agricolo, fu ucciso a Villa Literno (CE) il 25 agosto 1989; a Granzette la strada che inizia da via Adige fino ad una strada chiusa, è stata intitolata a Federico Bazzan, nato a Rovigo nel 1981, ha svolto l'attività di animatore a favore della comunità di Granzette, è deceduto ad Oppeano nel 2007 per malattia, a soli 26 anni