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La finale del concorso letterario dedicato a Sergio Garbato

ROVIGO • Finale e premiazione del concorso letterario della Fondazione Banca del Monte di Rovigo riservato agli studenti delle scuole superiori della provincia di Rovigo, dedicato a Sergio Garbato.

Inserita nel calendario del Maggio Rodigino, la partecipata cerimonia si è svolta nella Sala del Ridotto del Teatro Sociale di Rovigo nel pomeriggio di giovedì 30 maggio.

Entusiasmo ed emozione dei ragazzi protagonisti e del pubblico in sala. Gradita ospite Giorgia Brandolese e, con un video messaggio, la scrittrice Sonia Aggio, già componente della Giuria in passate edizioni del concorso.


Nel pomeriggio di giovedì 30 maggio, al Ridotto del Sociale, si è tenuta la finale della nona edizione del concorso letterario “Sergio Garbato”. L’iniziativa ideata e promossa dalla Fondazione Banca del Monte di Rovigo è rivolta agli studenti delle scuole superiori del territorio provinciale con lo scopo di promuovere e valorizzare la scrittura e l’espressione personale giovanile tramite la forma del racconto. Nato nel 2015, dal 2018 il concorso è intitolato al prof. Garbato, importante personalità per la vita culturale della città, già presidente della Giuria fin dalla prima edizione e già componente dell’Organo di Indirizzo della Fondazione e, in seno a questa, sostenitore convinto delle iniziative della Fondazione dedicate ai giovani.

 

L’elegante Sala del Ridotto ha accolto i venti giovani scrittori entrati nella rosa dei finalisti, accompagnati da familiari ed amici. Con loro, gli insegnati e i dirigenti scolastici della scuola di appartenenza. Una grande soddisfazione per i ragazzi partecipare alla cerimonia della finale durante la quale sono stati svelati i racconti vincitori.

 

E’ intervenuta con un video messaggio, proiettato in sala, la giovane scrittrice polesana Sonia Aggio, che si sta affermando a livello nazionale e che, ricordando la sua partecipazione come componente della Giuria in passate edizioni del concorso, ha incoraggiato i ragazzi e rivolto un plauso a chi in loro crede e infonde fiducia con iniziative che promuovono la scrittura e la cultura.

 

Ai saluti delle autorità presenti, la vicepresidente dell’Accademia dei Concordi Isabella Sgarbi, la presidente della Fondazione per lo sviluppo del Polesine Elisabetta Lorenzetti, il consigliere provinciale Gilberto Desiati, è seguito l’intervento del presidente della Fondazione Banca del Monte di Rovigo, Giorgio Lazzarini, che ha ufficialmente aperto la cerimonia.

Dopo una breve introduzione sul concorso, quest’anno aperto a tutte le classi, il presidente, ringraziando per il lavoro, ha presentato i componenti della Giuria: Francesco Casoni, presidente, Antonio Gardin, Claudio Garbato, Giuseppina Papa.

 

Invitato dal presidente Lazzarini a portare alcune considerazioni sul concorso, Francesco Casoni ha esordito chiedendo perché si scrive. La prima risposta dovrebbe essere <perché ci piace> e forse è la migliore perché richiama la passione, motivo profondo dell’azione scrittura come narrazione. Ha citato poi il libro “Non per profitto” della scrittrice e filosofa statunitense Martha Nussbaum che sostiene quanto siano importanti la cultura e le discipline umanistiche perché coltivandole si salva l’umanità e la democrazia. La letteratura ci dà la capacità  di conoscere e riconoscere gli altri, ci consente di comprendere le emozioni nostre e altrui.

 

Sono stati quindi enunciati i dati dell’edizione 2024. Hanno partecipato  130 racconti, nella forma di racconto breve a tema libero e rigorosamente inedito, provenienti da 7 istituti scolastici del territorio provinciale:

Liceo Bocchi-Galilei di Adria, IIS De Amicis di Rovigo, IIS Primo Levi di Badia Polesine, Liceo Celio Roccati di Rovigo, Liceo Scientifico Paleocapa di Rovigo, IIS Viola-Marchesini di Rovigo, compreso ITA Munerati di S. Apollinare, ENAIP di Rovigo.

Sono stati premiati gli istituti che, come da bando, hanno partecipato con i migliori racconti  in relazione al numero di iscrizioni. Di seguito le posizioni aggiudicate:

1° classificato

Istituto Istruzione Superiore “Viola-Marchesini” - Rovigo

2° classificato                                

Liceo scientifico P. Paleocapa

3° classificato

Liceo di Adria “Bocchi – Galilei”

 

A questi istituti scolastici la Fondazione Banca del Monte di Rovigo, per confermare la sua vicinanza e il suo sostegno al mondo della scuola, ha assegnato premi in denaro, rispettivamente di 1.000, 800 e 500 euro.

Sono stati quindi presentati, tra gli applausi della sala, i venti giovani autori finalisti con riferimento alla scuola di appartenenza e ai docenti di riferimento.

A ciascun finalista è stato consegnato un attestato con il quale la Fondazione Banca del Monte di Rovigo ha dichiarato che il racconto “è meritevole di pubblicazione”. La Fondazione ha, infatti, preso l’impegno di dare alla stampa anche per quest’anno la raccolta dei racconti, che sarà presentata al pubblico nel prossimo autunno.

 

Tra i venti racconti entrati in finale ne sono stati premiati tre e ulteriori due che hanno ricevuto una speciale menzione, di cui una a cura della Giuria e l’altra dalla Redazione dei “Il Gazzettino” di Rovigo. Il quotidiano segue con interesse le attività della Fondazione e in particolar modo il concorso letterario “Sergio Garbato”. Da qualche tempo, infatti, pubblica una speciale rubrica dedicata ai racconti vincitori e quelli segnalati denominata “I racconti dell’estate”.

I racconti che hanno meritato la menzione sono: “Un libro, due vite, un sogno” di  Gioia Osti, studentessa della classe 1D del Viola Marchesini (segnalazione Giuria) e “Il capitano Eduardo Garcìa e le sue avventure” di Alessandro Baldo, della classe 2A ISS del liceo scientifico Paleocapa (segnalazione de “Il Gazzettino”).

Le motivazioni sono le seguenti:

Menzione speciale della Giuria del concorso a “Un libro, due vite, un sogno”, racconto di Gioia Osti: Il racconto descrive due adolescenti accomunate dall’amore per la lettura vissute in epoche diverse: Evelyn, quindicenne studentessa, e Cassandra diciasettenne macedone, che lavora come aiuto bibliotecaria ad Alessandria, nell’anno 150 a.C.

Evelyn, frequentatrice della Biblioteca della sua città, sceglie  un vecchio libro che narra la storia di Cassandra, ragazza colta e saggia,  che ha l’obiettivo di diventare capo bibliotecaria. L’aiuto del padre, colto e amorevole ha permesso a Cassandra di crescere donna libera dai condizionamenti sociale.

Evelyn prende atto che la cultura  crea sapienza e permette, anche a lei giovane donna di avere un  suo sogno da realizzare.

Menzione speciale della Redazione de Il Gazzettino al racconto “Il capitano Eduardo Garcìa e le sue avventure” di Alessandro Baldo: Un racconto con approccio salgariano, avventuroso nel soggetto, lineare nella scrittura, efficace nello sviluppo, con un colpo di scena finale alla Kipling che trasmette al lettore un messaggio esistenziale tanto semplice quanto profondo: nella vita ogni traguardo raggiunto in realtà è un nuovo inizio.

 

Il momento forse più emozionante è stata l’enunciazione dei tre racconti vincitori.

Giorgia Brandolese, gradita ospite, accogliendo l’invito della Fondazione a partecipare all’evento, prima della proclamazione dei primi tre classificati ha dato voce ad un breve brano tratto da ognuno dei racconti premiati per poi lasciare spazio ai singoli componenti della Giuria che hanno letto  la motivazione del premio.

 

Un po’ di suspence e una certa emozione percepibili in sala hanno accompagnato il momento della rivelazione dei racconti premiati.

Al terzo posto si è classificato il racconto “Di notte” di Aurora Avdulaj della classe 4A dell’IIS Viola-Marchesini con la motivazione letta da Antonio Gardin: <“Ero arrivata ad un punto della mia vita in cui non sapevo più chi fossi davvero” è l’incipit di un racconto sulla ricerca dell’identità e del proprio posto nel mondo. E’ il racconto di una ricerca necessaria che coinvolge il ruolo dell’altro, del tempo e dello spazio come luoghi significativi e vitali.

E così le descrizioni del paesaggio e dei luoghi della storia si fondono con le emozioni, i sentimenti, le visioni, le prospettive della protagonista. Paesaggi notturni, luoghi indefiniti nella loro ordinarietà quasi a rendere visibili i vissuti e le emozioni.

Su questo sfondo si svolge la storia dell’incontro con un ragazzo sconosciuto, sintesi dell’alterità, che però alla fine si svela “mi resi conto che lo sconosciuto accanto a me non lo era così dopo tutto” fino a rivelare la scoperta di una “connessione eterna attraverso il flusso del tempo”. Il tempo che si definisce nella relazione: tra loro non esiste estraneità “eravamo il presente e il futuro a incontrarsi in un ciclo eterno di vita, di morte e rinascita”. Un presente che condensa il passato e il futuro e porta al superamento dei limiti vissuti portando alla liberazione. E questo succede sulla sommità di un edificio sotto il quale si stende il “mare di luci scintillanti” della città e sopra il cielo oscuro punteggiato di stelle: “E lì, sul tetto dell’edificio, nel cuore di questa città che sembrava vibrare con la vita e il mistero, mi sentii finalmente libera”.

Un racconto di grande efficacia costruito con un linguaggio ricco, accurato, raffinato nel lessico e nella forma per descrivere atmosfere e vissuti in un ritmo che alterna la quiete, l’attesa, la tensione e la speranza. E la storia diventa così intensa, ricca di colpi di scena e suspence e non finisce perché “finalmente tutto era possibile”.

Il racconto, alla fine, rivela l’identità di una scrittrice … scrivi ancora!>>

 

Si è classificato al secondo posto il racconto “Una vacanza per l’anima” racconto scritto da Martina Macrì, studentessa della classe 2B Indirizzo scienze applicate del liceo scientifico Paleocapa. La motivazione, letta da Claudio Garbato, è la seguente <<L’elaborato racconta l’esperienza di un giovane in precedenza bullizzato. Gli si offre l’occasione di un soggiorno-vacanza con altri coetanei affetti da problemi di natura diversa. Essi si confidano apertamente con lui e la psicologa promotrice dell’incontro, ispirato a confidare, ciascuno, il proprio passato.

Ne scaturisce un autentico senso di liberazione, che promette ulteriori incontri e confidenze.

Pochi giorni dopo il rientro, ciascuno torna alla propria quotidianità, forte dell’esperienza vissuta.

La narrazione si snoda fluida e corretta e attesta un apprezzabile senso di maturità.>>

 

Infine, la proclamazione del primo classificato dell’edizione 2024 del concorso: “Storia di due sconosciuti”. L’autrice è Giorgia Dal Bello, studentessa della 4A Scienze Applicate del Paleocapa. Questa la motivazione presentata da Francesco Casoni: <<È quasi una favola moderna questa "Storia di due sconosciuti", che ci viene raccontata attraverso lo sguardo e le lettere di una "sconosciuta" lei ad uno "sconosciuto" lui. 

Lettere che vanno a comporre piccoli capitoli, episodi che si susseguono in un lungo arco di tempo, come scene di un film intervallate da dissolvenze. Lettera dopo lettera il lettore vede formarsi un legame dal semplice incontro di due sconosciuti su un treno affollato di pendolari. Le loro vicende si sviluppano attraverso osservazioni, silenzi, sguardi, in un progressivo avvicinarsi e interagire, in cui i plot twist, le svolte, sono piccoli eventi: "mi hai guardato", "mi hai parlato", "non sei più uno sconosciuto". Fino a diventare una grande storia d'amore, di quegli amori eterni, capaci di vivere oltre la morte.

È una storia che conquista, narrata con un taglio originale e ricercato, dalla scrittura curata, che fa amare la scrittura.>>

Ai vincitori è andato un riconoscimento in denaro di euro 250, 200 e 150 rispettivamente per il 1°, 2° e 3°posto in classifica.


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