La gestione dei rifiuti in cantiere, come prevenire sanzioni e rispettare l’ambiente

ROVIGO • La gestione dei rifiuti in cantiere, come prevenire sanzioni e rispettare ’ambiente.

Ultimo incontro promozionale per l’edilizia, organizzato da Confartigianato Polesine, con il contributo di Edilcassa Veneto.

Dopo i saluti del Presidente di Confartigianato Polesine Marco Campion, che ha anche ricordato la realtà e l’attività svolta da Edilcassa Veneto a favore dei propri iscritti, ha preso la parola lo stesso Vicepresidente di Edilcassa Veneto Francesco Andrisani, che ha evidenziato l’importanza della formazione su cui l’ente bilaterale investe con progetti che aiutino imprese e lavoratori ad acquisire una maggiore professionalità, competenza e responsabilità, anche in termini di sicurezza.

A relazionare è intervenuta l’ingegnere ambientale Chiara Faccini che ha spiegato le diverse figure che devono intervenire sulla gestione, dal produttore/detentore al destinatario, passando per l’intermediario e il trasportatore, che devono conoscere le diverse tipologie di rifiuto, classificandole in base alle loro precise caratteristiche. Per gli artigiani, in particolare, che spesso lavorano come ditte individuali, è importante iscriversi all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali, rinnovabile ogni 10 anni, per poter trasportare in conto proprio,i rifiuti prodotti dalle lavorazioni e demolizioni, con la necessità di essere in possesso del formulario da compilare, obbligatorio ad eccezione del trasporto di rifiuti speciali non pericolosi, effettuato dal produttore dei rifiuti stessi in modo occasionale e saltuario. Sono considerati occasionali e saltuari i trasporti effettuati per non più di cinque volte l'anno, che non eccedano la quantità giornaliera di trenta chilogrammi o di trenta litri. Questo deve riportare tutte le specifiche del rifiuto.

Nella compilazione del formulario di identificazione, ogni operatore è responsabile delle informazioni inserite e sottoscritte nella parte di propria competenza.

Per quanto riguarda il deposito temporaneo, da effettuarsi preferibilmente presso il cantiere stesso, la consulente aziendale Faccini ha spiegato che se si tratta di “inerti”, possono essere eventualmente depositati sul suolo se non producono ristagni di acqua, mentre nel caso di “rifiuti pericolosi” devono essere conservati al chiuso in appositi contenitori o cassoni per evitare di inquinare l’ambiente.

Dopo il dibattito con i corsisti, il direttore di “Parallelo 45” Enrico Belloni ha mostrato quali Dpi (dispositivi di protezione individuale) sono obbligatori in un cantiere, di quali è bene dotarsi e quali scegliere per qualità e efficacia, dalle scarpe antinfortunistica, al caschetto, ai tappi auricolari, fino all’imbracatura per la quale sarebbe bene un corso pratico.

I tre incontri del progetto, che hanno trattato i temi dell’antincendio, del primo soccorso, utilizzo dei Dpi e gestione dei rifiuti, hanno dimostrato l’utilità di poter non solo acquisire nuove informazioni e fare aggiornamento su argomenti talvolta già noti, ma soprattutto di poter fare pratica sul campo, per evitare di ritrovarsi impreparati nel caso in cui ci fossero emergenze da risolvere. Sensibilizzare ad maggiore consapevolezza dell’importanza della tutela ambientale è stato uno degli obiettivi perseguiti dai relatori che si sono susseguiti.

Sicuramente un format che sarà riproposto da Confartigianato Polesine, alla luce del grande interesse dei partecipanti susseguitisi nel corso dei tre appuntamenti, oltre che dei numerosi incidenti che accadono in cantiere di cui le cronache danno evidenza.