Martedì 8 marzo presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, a Rovigo in Piazza V. Emanuele II è stato presentato in anteprima assoluta alle autorità e alla stampa il sito www.cadelta.it, frutto di un lungo percorso di ricerca ideato e realizzato da “CE.RI.DO ð”, Centro di ricerca e documentazione sul Delta, che ha visto coinvolta un’equipe di architetti, storici dell’arte, studiosi dell’ambiente deltizio, fotografi e storici.
Sebbene esistano pubblicazioni sulle Ca’ del Delta, e significative tesi di laurea, non esiste un censimento completo e aggiornato di questi insediamenti.
La ricostruzione del passato di quest’area ha l’obiettivo di focalizzare l’attenzione su un patrimonio paesaggistico – che non esclude valenze storico-artistiche – comunque poco considerato e in parte a rischio a causa di un forte degrado, un patrimonio che merita di essere conosciuto anche dalle generazioni future e quindi di essere preservato.
La ricerca è stata lunga e ostacolata dalle chiusure e poi dalle limitazioni degli accessi degli Istituti conservatori legate alla pandemia. Ciononostante la fattiva collaborazione di questi ultimi, che hanno favorito il più possibile nel rispetto della normativa gli accessi e con essi la riproduzione della documentazione necessaria alla stesura dei testi scientifici del sito, associata a quella dei ricercatori, abilissimi nell’individuare “a vista”, cosa assolutamente non facile, gli elementi essenziali delle migliaia di documenti consultati per non perdersi nella miriade di informazioni che questi contengono, ha permesso di raggiungere i risultati attesi e oggi possiamo con orgoglio presentarne gli esiti al pubblico e in primis a chi ha sostenuto in questa avventura il CE.RI.DO δ, ossia la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, senza di cui il progetto non sarebbe andato a buon fine, l’Ente Parco Regionale Veneto Delta del Po e gli Archivi di Stato di Venezia, Ferrara e Rovigo, partners fondamentali e prestigiosi i cui tesori documentari sono stati messi a disposizione gratuitamente per la ricerca e la riproduzione. La ricerca ha richiesto il confronto con innumerevoli fonti cartografiche e scritte, nonché bibliografiche, un confronto mai così sistematicamente e tenacemente affrontato, pur non mancando pubblicazioni e brevi saggi su singole Ca’, come pure censimenti importanti seppur rivelatisi parziali come quelli dell’Istituto Regionale Ville Venete e del MIC.
L’ambizioso progetto ha posto al centro nell’immediato la conoscenza e la valorizzazione, in prospettiva anche la conservazione, il recupero e il riutilizzo, anche turistico - di un patrimonio storico - artistico che, sebbene di qualità minore, è fondamentale per ricostruire la nascita del territorio del Delta, attraverso la sua “venezianizzazione”.
Un sito che mancava: www.cadelta.it
Il sito, quasi un portale per la sua valenza scientifica e storica, la cui realizzazione è stata coordinata da prestigiosi docenti dell’Ateneo patavino come Marina Bertoncin ed Elena Svalduz e da storici locali come Antonio Giolo, Luigi Contegiacomo e Luciano Scarpante, è stato predisposto da un’equipe di programmatori spin-off dell’Università di Padova, guidata da Andrea Micheletti, e si propone come una realtà unica nel suo genere che consente al “visitatore” non solo di farsi un quadro pressoché esaustivo di quel che resta di questa importante “Civiltà del Delta”, ma anche di conoscerne le vicende entrando nelle pieghe della storia o meglio delle tante storie che essa racconta tramite le pagine del sito e le ricche e del tutto innovative schede dedicate alle singole Ca’, impreziosite da immagini spesso inedite e in gran parte realizzate appositamente per l’occasione.
Le ricerche sono frutto del lavoro di: Giulia Becevello, Luigi Contegiacomo, Lara Girotti, Stefano Turolla.
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