ROVIGO_ In attesa della ripartenza della stagione di teatro contemporaneo in Teatro Studio, prevista per fine agosto, lo spazio di viale Oroboni, sotto la guida del Lemming, dedicherà i mesi estivi all’ospitalità di gruppi in residenza: dal 20 al 29 luglio sarà infatti presente a Rovigo Matilde Vigna, attrice rodigina diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Torino sotto la direzione di Valter Malosti, Premio Ubu 2019 come miglior attrice under 35 e Premio Eleonora Duse attrice emergente nella stagione 2020/21.
La Vigna, accompagnata dalla co-regista Anna Zanetti, dal dramaturg Greta Cappelletti, dal light designer Umberto Camponeschi e dal sound designer Alessio Foglia, lavorerà su un nuovo progetto attorno alla perdita del linguaggio, dal titolo Le parole perdute.
Dopo Una riga nera al piano di sopra, presentato a Rovigo all’interno del Festival Opera Prima XVIII, che affrontava la perdita delle cose, e L’orizzonte degli eventi che affronta la perdita di un genitore, Matilde Vigna intende concludere la riflessione sulla perdita con un progetto sul linguaggio.
L’idea in nuce prevede un incrocio di storie diverse: quella di una figlia, la cui madre perde il linguaggio, per il morbo di Alzheimer, per una demenza, o per un trauma cerebrale; quella di un’insegnante, che lavora in una classe di giovani che si esprimono in un modo incomprensibile (mi cringio, stai flexando, mi sto ansiando, ha ragequittato…); c’è lo spunto che ci offre Sam Steiner nel suo testo Lemons Lemons Lemons, che racconta di un futuro dispotico in cui una legge limita le comunicazioni interpersonali giornaliere a 140 parole.
Il progetto è stato selezionato attraverso il bando Vene.Re - Residenze Venete in Rete, che unisce le tre residenze Artisti nei territori riconosciute dalla Regione Veneto e dal MIC-Ministero della Cultura: Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, Comune di Bassano del Grappa – Opera Estate Festival Veneto/CSC e Teatro del Lemming. Nel corso del 2023, l’attrice avrà infatti modo di lavorare assieme ai suoi compagni negli spazi messi a disposizione dai tre soggetti per un totale di 45 giorni, di cui 15 a Rovigo, 15 a Vicenza e 15 a Bassano del Grappa. In ciascun luogo di residenza, l’artista realizzerà uno sharing in cui mostrerà al pubblico lo sviluppo della sua ricerca. La restituzione pubblica a Rovigo avverrà a dicembre, all’interno della rassegna VISIONI.
“Questa perdita del linguaggio… è degenerativa? Dove ci porterà? Grazie al supporto del progetto Ve.Ne.Re, abbiamo la possibilità di prenderci un tempo prezioso per provare a rispondere a questa domanda.” Afferma l’attrice “Abbiamo il tempo di sbagliare, che è la cosa più importante di tutte per proseguire nella nostra ricerca personale e collettiva, per provare a capire se le nostre parole non bastano più, e come fare a trovarne di nuove per comunicare con chi non le ha.”
L’attività è inserita all’interno della progettualità legata alle residenze artistiche, realizzata dal Teatro del Lemming nel 2023: la compagnia rodigina è infatti uno dei tre soggetti veneti riconosciuti e sostenuti dalla Regione Veneto e dal Mic-Ministero della Cultura come Residenza “Artisti nei territori”.