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Messaggio del Santo Padre Francesco: messaggio del Vescovo Pierantonio

ROVIGO • Ringraziamo il Signore di averci dato questo papa, che ci ha ricordato la necessità di vivere il Vangelo e di viverlo con gioia.

Pensando ai nostri genitori anziani, non vorremmo mai che arrivasse il momento del congedo: anche se li vediamo affaticati e indeboliti e ci rendiamo conto che la loro vita si avvia alla conclusione, facciamo fatica ad accettare l’idea che ci lascino. Gli stessi sentimenti proviamo di fronte alla notizia della morte di papa Francesco: una figura che con la sua umanità è diventata in questi anni familiare a tutti, credenti e non. Il progressivo indebolimento delle forze e la malattia di queste ultime settimane ci avevano preparato alla sua dipartita, ma speravamo di poter godere ancora della sua presenza e della sua parola, particolarmente necessarie in un tempo difficile come quello che stiamo vivendo.


Ringraziamo il Signore di averci dato questo papa, che ci ha ricordato la necessità di vivere il Vangelo e di viverlo con gioia: non a caso il documento programmatico del suo pontificato si intitola Evangelii Gaudium. Lo ha fatto non solo con i discorsi e gli scritti, ma soprattutto con gesti concreti, con cui ha praticato la sollecitudine evangelica per i poveri, gli emarginati e i sofferenti. E’ significativo che l’ultima uscita sia stata giovedì scorso per fare visita ai carcerati di Regina Coeli a Roma.

La sua umanità, mai nascosta, ci ha aiutato ad essere più liberi ed autentici, liberandoci da schemi del passato e concentrando la nostra attenzione su ciò che è essenziale. Il suo stile, semplice e immediato, è un lascito prezioso: oggi c’è bisogno proprio di una Chiesa che stia in mezzo alla gente e che sappia accogliere tutti innanzitutto con l’umanità dei suoi membri. Per poter dire il Vangelo è necessario che prima facciamo spazio alle persone, che ascoltiamo le loro domande e che sappiamo condividere le loro preoccupazioni e sofferenze.

Anche Francesco, come gli altri papi che lo hanno preceduto è stato un uomo con limiti e difetti. Le scelte concrete nel governo della Chiesa e il suo modo di presentarsi possono talvolta non essere stati compresi, ma ciò con cui dobbiamo continuare a confrontarci, anche dopo la sua morte, è il nucleo del suo insegnamento. Da membri della Chiesa sappiamo che attraverso questo Papa lo Spirito Santo ha guidato la sua Chiesa dentro questo tempo difficile e affascinante.

+Pierantonio Pavanello – Vescovo di Adria-Rovigo


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