TENSIONI-GEOGRAFIA DELLE RELAZIONI, FESTIVAL DI ARTI E SGUARDI SUL TEMPO PRESENTE
ROVIGO – E’ stato presentato Tensioni 2019, il festival di arti e sguardi sul presente, che si terrà il 28 e 29 settembre nelle aree Censer di Rovigo. E’ una novità assoluta per la città delle rose ed una prosecuzione del progetto culturale che La Fabbrica dello zucchero - Fdz, creatrice del festival, sta realizzando nelle aree dell’ex zuccherificio, per trasformarlo in un polo culturale, sempre fruibile dalla cittadinanza, con eventi continuativi e stabili nel tempo.
Nella conferenza stampa, organizzata opportunamente nella Sala Stucchi di Palazzo Cezza sede della Fondazione Cariparo, che è sostenitrice diretta e convinta del Festival hanno salutato i presenti Giuseppe Toffoli, vicepresidente della Fondazione e amministratore unico di Censer spa, altra indispensabile collaborazione del Festival e di Fdz; Claudio Curina, presidente della coop La Fabbrica dello zucchero, Claudio Ronda, direttore artistico del Festival e Luisa Cattozzo, assessore all’Innovazione del Comune di Rovigo, che ha concesso il patrocinio all’evento.
Toffoli e Curina hanno sottolineato l’importanza della sinergia tra gli enti e con Regione del Veneto per rendere il Censer, che sta diventando sempre di più un sito d’interesse per produzioni artistiche, un vero polo culturale, collegato alla città, capace di attrattiva turistica e commerciale proprio attraverso questa sua nuova veste di sede di eventi culturali. L’assessore Cattozzo si è soffermata sul tema di questa prima edizione del Festiva, Geografia delle relazioni, sottolineando l’importanza delle relazioni umane nella società contemporanea poiché i soggetti spesso si trovano solo come individui mentre per sviluppare ragionamenti e progetti innovativi è strategico creare relazioni sistemiche. Claudio Ronda, come coordinatore del gruppo creativo de La Fabbrica dello zucchero, ha illustrato le caratteristiche generali del Festival, evidenziando in particolare il significato del titolo e delle tematiche scelte.
Come agiscono le forze che generano i cambiamenti e aprono nuove destinazioni? Come si muovono attorno a noi, nei Paesi vicini e lontani?
A queste domande cerca di dare spunti di risposta il nuovo Festival Tensioni – Geografia delle relazioni, una due giorni di arti performative, mostre, allestimenti, incontri, musica, nuovi linguaggi, con alcune personalità che approdano per la prima volta in Polesine; si articola nelle aree Censer di Rovigo, da sabato 28 a domenica 29 settembre. Un fitto programma di eventi e suggestioni artistico-emozionali con orari ad incastro, dalle 9 alle 24 il primo giorno e dalle 9 alle 22.30 il secondo, ad ingresso perlopiù libero con alcune eccezioni indicate nell’articolata guida “mappa”, che sarà l’indispensabile bussola dei visitatori per permettere loro di orientarsi nelle movimentate “geografie” del festival.
Tensioni è un festival culturale multidisciplinare di arti e sguardi sul tempo presente. Un viaggio attraverso le tensioni del quotidiano, le energie che generano cambiamenti, le scosse che aprono nuove destinazioni e che rimandano al movimento come fattore imprescindibile dell’uomo. Navigando alla ricerca di un orientamento fra i dubbi propri e le certezze altrui, Tensioni si interroga sul tipo di società che vogliamo diventare, seguendo le rotte tracciate dalle relazioni umane. Il tema annuale “Geografia delle relazioni” fa riferimento all’essenza dell’umanità, perché l’uomo vive e si muove in un intreccio di relazioni intersoggettive ed extrasoggettive, di cui il Festival intende ricostruire una sorta di mappa.
Tensioni, pensato come un evento annuale, è un progetto ideato e realizzato da La fabbrica dello zucchero - Fdz, la startup assegnataria del Por Fesr Regione Veneto, che gestisce il neonato polo culturale al Censer, in collaborazione con Censer spa, il sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo ed il patrocinio di Provincia e Comune di Rovigo.
Dopo l’evento inaugurale del progetto La Fabbrica dello zucchero lo scorso 30 aprile e la festa d’estate Fuori fabbrica a giugno, il festival Tensioni va ad arricchire una programmazione culturale che si avvia alla stabilizzazione e diventa punto di riferimento cittadino.
Negli intenti dello staff creativo di Fdz, coordinato dal direttore artistico Claudio Ronda, il festival Tensioni nasce come occasione di riflessione sulla contemporaneità, intesa come insieme delle relazioni umane e sociali, attraverso la lente dell’arte e dei nuovi linguaggi. Una radiografia del presente dalla prospettiva dell’arte e della cultura.
TENSIONI – IL TITOLO
Tensioni richiama l’idea di corpi sottoposti a forze di trazione. Dalla sollecitazione si sprigionano energie che generano fratture, movimenti, attriti. Sono le tensioni che esplodono a dare inizio alla trasformazione della materia, alle migrazioni, ai cambiamenti, all’evoluzione del pensiero, alla metamorfosi della società . Il movimento guida la vita dell’uomo, sia del singolo sia dei gruppi più ampi e delle formazioni etnico-sociali.
La suggestione del titolo Tensioni deriva dal luogo che è diventata la sede de La Fabbrica dello zucchero, cioè un ex zuccherificio. Una fabbrica dove c’erano macchinari rumorosi in movimento che, con l’energia, raffinavano una materia prima, la barbabietola, in un prodotto finale, lo zucchero. Un ciclo continuo di trasformazione. La stessa che pervade l’artista, quando riflette sulla realtà e la restituisce in un prodotto trasfigurato, che è la sua arte.
TENSIONI – IL TEMA 2019: GEOGRAFIA DELLE RELAZIONI
La prima edizione di Tensioni si declina in un tema: geografia delle relazioni. Relazioni sono i legami naturali o necessari che caratterizzano l’essere umano, dalla famiglia alla nazione, dalle relazioni intersoggettive ai rapporti tra macro-gruppi socio-culturali e tra questi e l’ambiente, l’uomo si muove e cambia grazie alle relazioni, che a loro volta si intersecano. Il festival Tensioni vuole riflettere sulla società e ricostruire una “geografia” di queste relazioni che condizionano l’uomo.
La nuova “geografia” è suddivisa in 4 aree o rotte, in cui saranno raggruppati gli eventi del festival: 1) rotte del linguaggio; 2) trame di umanità; 3) nuove mappe; 4) cinture di insicurezza.
Sono aree tematiche ove le varie performance ed eventi artistici del programma leggono e riflettono la contemporaneità, tutte col filo conduttore della ricerca e sperimentazione di nuovi linguaggi comunicativi col mezzo delle nuove tecnologie. Il mezzo tecnologico non è fine a sé stesso, ma diventa funzionale al racconto artistico e genera esso stesso un nuovo linguaggio e nuove modalità di fruire del racconto. Il festival è occasione per comprendere come le nuove tecnologie ed i nuovi linguaggi interagiscono con la produzione artistica.
TENSIONI – IL CONCEPT DELL’IMMAGINE
L’immagine visiva identitaria del festival è frutto dello workshop Voltmetro organizzato dallo studio Ida - Identity Atlas di Rovigo, la scorsa estate, diretto da Laura Bortoloni di Ida con la partecipazione di Matteo Guidi, docente di Sociologia della comunicazione all’Istituto superiore per le industrie artistiche di Urbino. In questo contesto, artisti, grafici e designer si sono cimentati nella loro interpretazione del tema “geografie delle relazioni”, creando tre serie di poster che interpretano le parole “trasformazione” e “partecipazione”. Tutti i lavori prodotti sono visibili in una mostra allestita in Sala Colonne al Censer, durante le giornate del Festival. L’immagine selezionata per rappresentare Tensioni si compone di forme fluide che dialogano fra loro, in versione bianco e nero, su una superficie modulare e componibile, che si scompone anche fisicamente ed invita chi guarda a ricomporla in un atto performativo. Il segno diagonale giallo che collega le lettere T e I, iniziale e finale della parola Tensioni, è una linea elastica in grado di aprirsi, chiudersi e adattarsi.
TENSIONI – ARTISTI E PERFORMER, LA CULTURA CONCRETA
Nella selezione degli artisti e dei protagonisti del festival si è tenuto fermo il criterio di cercare progetti artistici che potessero restituire agli altri, cioè al pubblico, il senso di un’esperienza concreta significativa. Non un narrare in maniera astratta di modalità e cambiamenti, ma, prima di tutto, persone, animate da profondo desiderio di ritrovare nella loro ricerca un senso di concretezza. Ogni esperienza artistica non è mai fine a sé stessa, ma collegata alla comunicazione all’altro, in un racconto di verità e di umanità, che si potrebbe definire parte di una “cultura concreta”.
Programma
Il programma dettagliato è disponibile sulla “mappa” di Tensioni, un foglio tabloid in distribuzione negli esercizi pubblici cittadini e nel punto accoglienza, all’ingresso di Sala Bisaglia; sul sito www.lafabbricadellozucchero.com, sulla pagina Facebook di Fdz. Altre info: Fdz tel. 329.182.754.
Novità assoluta: si potrà arrivare al Censer attraverso la pista pedo-ciclabile dalla stazione Fs scoprendo la lentezza ed assaporando le esibizioni degli artisti di strada nell’evento “Camminate sonore”. Le performance si svolgeranno in entrambe le giornate del 28 e del 29 settembre in fasce orarie prestabilite: 10-12.30; 16-18.30.
Durante i due giorni del festival sarà funzionante un servizio di ristorazione che consentirà ai visitatori di protrarre la visita per tutta la giornata, godendo di tutte le istallazioni, le mostre e gli spettacoli.
Il 28 settembre 2019, primo giorno di festival, alle 11.30 è prevista l’apertura ufficiale con le autorità e gli organizzatori, in sala Bisaglia. A seguire, alle ore 12, la presentazione del progetto ArTVision+, promosso dal Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, in collaborazione con la Regione del Veneto, finanziato dal programma Italia-Croazia dell’Unione Europea. Si tratta della realizzazione di uno storytelling innovativo per il turismo culturale, costituito da una serie di videoclip realizzate tra Padova e Rovigo per promuovere il territorio, illustrato da Raffaella Rivi, docente di Video storytelling all’Università Ca' Foscari.
TENSIONI – I LUOGHI
Prendono nuova vita e veste culturale alcune aree del complesso Censer, viale Porta Adige 45: Sala Bisaglia, sala Rigolin, sala Colonne, Padiglione B, cortile del Pad. B, muretto delle caldaie, cortile del Padiglione C, sala prove, piazzetta delle Colonne, pista pedo-ciclabile stazione Fs-Censer.
Ingressi e Biglietti
Tutti gli eventi sono ad ingresso libero con l’eccezione di quelli indicati (sono sei), che hanno un biglietto di euro 5.
Una biglietteria sarà in funzione non stop, dalle 9.30 alla chiusura.
La Carta del Festival, richiedibile a Fdz, consente di usufruire di una scontistica sull’acquisto di tutti gli eventi a pagamento, per euro 21 anziché 30. Inoltre garantisce il posto a sedere non numerato nelle prime file. I primi 25 acquirenti della Carta del Festival avranno un ingresso omaggio alla mostra Giapponismo di Palazzo Roverella, grazie alla collaborazione di Cat Imprese Confcommercio Rovigo, che sarà inaugurata il 28 settembre.