ROVIGO • Nell’ambito del programma “STRADE DEL SACRO”, la sala della comunità San Bortolo ospiterà, sabato 29 marzo ore 16.30, il secondo incontro, organizzato dalla collaborazione tra Cpssae, Italia Nostra, Il Cortile degli Olivetani, parrocchia di San Bartolomeo Apostolo.

L’iniziativa è legata all’Anno Giubilare e alla ricorrenza dei 550 anni dalla fondazione del Monastero Olivetano di San Bartolomeo.
“Per Rovigo. La Romea Germanica” questo il tema del colloquium, che sarà curato da Andreina Milan e Raffaele Peretto. L’iniziativa è stata presentata oggi a palazzo Nodari.
A fare gli onori di casa, l’assessore Nadja Bala che ha sottolineato la valenza di progetti come questi, volti a far conoscere il nostro passato e la nostra storia, soprattutto alle nuove generazioni. “Storia, cultura e fede che si fondono in un progetto di alto spessore”.
Un evento, come ha spiegato don Andrea Varliero, che rientra nel progetto “Sulle strade del sacro”. “Ringrazio – ha detto -, gli studiosi che hanno permesso di portare alla luce queste importanti conoscenze. I pellegrinaggi stanno aumentando ed è bello recuperare anche queste strade e questo percorso del Polesine”
Nei dettagli dell’incontro è entrato Raffaele Peretto geomorfologo.
La via Romea Germanica, descritta per la prima volta nel 1256 dal monaco Alberto di Stade, fu il più importante itinerario per i pellegrini che dal Nord Europa si recavano a Roma. Per l’area polesana, due erano i percorsi che dal Padovano oltrepassavano l’Adige e convergevano a Rovigo attraverso Granzette e Mardimago-Sarzano.
Questi itinerari, sono stati individuati da ricerche geomorfologiche e paleoambientali e corrispondono ad antiche strade impostate su argini di scomparse diramazioni dell’Adige e del Po. Le vie, inoltre, sono confermate da cartografie e fonti storiche e risultano in stretta relazione con alcuni documentati “hospitales” intorno a Rovigo, sorti già in epoca medievale per dare assistenza e accoglienza ai viandanti.

Nella locandina allegata è riportata la veduta settecentesca di Rovigo (da F. Bartoli, 1793). In primo piano figura la Chiesa di Santa Maria dei Sabbioni, che in epoca medievale fu “ospitale” lungo il percorso della Romea Germanica proveniente da Sarzano.
Il tragitto, oltre Rovigo, proseguiva per Arquà Polesine. Oltrepassato il Tartaro (oggi Canalbianco), con tre itinerari, per Raccano o Canaro o Polesalla, si raggiungeva il Po e, più oltre, Ferrara. Da rilevare, infine, che ancor oggi alcuni toponimi locali confermano la presenza di questi importanti tratti stradali nell’attraversare il Polesine.
Presente anche Luigi Polo rappresentante per il Veneto dell’associazione Via Romea Germanica. “Queste iniziative rappresentano un modo per far conoscere e farci conoscre, il Consiglio d’Europa ha dichiarato questa rotta, di interesse culturale europeo. Ne siamo orgogliosi”.
Soddisfazione anche da Paola Carletto in rappresentanza del Cortile degli Olivetani e da David Dante Nicoli presidente di Asm spa, che ha ringraziato gli organizzatori per questa nuova opportunità per conoscere la nostra città, ma anche per caprire come valorizzarla. “La storia di Rovigo merita di essere portata alla luce”.
L’iniziativa gode del patrocinio della Provincia di Rovigo, del Comune di Rovigo, della Diocesi di Adria-Rovigo, della Congregazione Benedettina di Monte Oliveto Maggiore e del Santuario di Santa Maria del Pilastrello di Lendinara, con l’adesione, inoltre, dell’Associazione Italiana Via Romea Germanica che riporta nel logo la certificazione di “itinerario culturale del Consiglio d’Europa”.

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