ROVIGO • Oltre 11 milioni complessivi per 9 interventi diversi per un totale di una ventina di siti tra Rovigo e il resto del territorio polesano: sul fronte scuole e PNRR, la Provincia di Rovigo fa il punto a pochi giorni dall’avvio dell’anno scolastico, fissato in Veneto il prossimo 11 settembre.
Opere lungamente attese che vedono l’ente chiamato a un intervento di regia delicato e complesso partito due anni fa con la fase di progettazione e proseguito poi con l’avvio dei cantieri, alcuni dei quali completati e altri in via di conclusione: un lavoro lungo e proseguito a ritmo incalzante, soprattutto nei mesi estivi.
Questo il quadro degli interventi, divisi in due tranche di lavori: 2.400.000 euro per la manutenzione straordinaria e sicurezza sismica di palestre (IIS De Amicis di Rovigo, IPSIA Marchesini di Rovigo, liceo Celio-Roccati di Rovigo, ITIS Viola di Rovigo, ITA Munerati di Rovigo e liceo Galilei di Adria), 1.147.058,79 euro per riqualificazione energetica delle facciate di sede e succursale ovvero cappotto e serramenti dell’IIS De Amicis di Rovigo, un milione per sicurezza e prevenzione antincendio (ITAS Einaudi di Badia Polesine, ITC Maddalena di Adria, liceo Bocchi di Adria, IIS De Amicis di Rovigo, IPSIA Marchesini di Rovigo, ITA Munerati di Rovigo, ISA Munari di Castelmassa e IPSIA Bari di Badia Polesine), 270.000 euro per adeguamento statico e rifacimento soffitti del piano terra al liceo Bocchi di Adria, 1.625.082,05 euro per miglioramento sismico e sanificazione calcestruzzi a vista dell’ITIS Viola di Rovigo, 1.600.000 euro per ristrutturazione della copertura del liceo Celio-Roccati di Rovigo, 1.413.153,20 euro per miglioramento sismico dell’IPSIA Bari di Badia Polesine, 1.200.000 per manutenzione straordinaria della copertura, rifacimento dei soffitti dell’ultimo piano e sostituzione parziale dei serramenti del liceo Bocchi di Adria e 500.000 euro per lavori di rifacimento di tutte le batterie igienico sanitarie dell’ITC Maddalena di Adria.
Una sfida nella sfida per la Provincia, chiamata già a garantire la gestione ordinaria di una cinquantina di edifici sparsi nel territorio: pur alle prese con una carenza cronica di personale che riguarda tute le province dal post-riforma 2014, gli uffici hanno saputo far fronte in modo pronto e celere alla mole supplementare di lavoro nella gestione delle tante pratiche, riuscendo a rispettare sostanzialmente un fitto cronoprogramma. E anche sul fronte dei disagi, limitati ma purtroppo necessari, si va verso una progressiva normalizzazione con la maggior parte delle opere che si avviano alla conclusione e alla consegna.
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