ROVIGO - Prosegue il progetto “Xanto Avelli, un artista mondiale” ideato e promosso da Fondazione Rovigo Cultura.
Dopo il convegno a Rovigo nel maggio scorso al Museo dei Grandi Fiumi e dopo la pausa estiva durante la quale il progetto di valorizzazione e conoscenza del grande artista rodigino non si è mai fermato, i riflettori si spostano a Urbino, la città dove, intorno al 1530, Avelli si trasferì e vide esplodere la sua poliedricità di artista alla corte del duca Francesco Maria della Rovere e nella quale morì nel 1542 circa.
La vita umana e artistica di una figura di eccellenza dell’arte del Rinascimento che si sviluppa fra Rovigo e Urbino traccia il percorso del progetto di conoscenza intrapreso da Fondazione Rovigo Cultura. La vita di Avelli, un fil rouge che contraddistingue e viene raccontato dal cortometraggio “Xanto Avelli da Rovigo”, prodotto da Fondazione Rovigo Cultura nell’ambito del progetto e presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia del settembre scorso. La città urbinate ospiterà venerdì 27 ottobre nella splendida cornice di Palazzo Ducale, il secondo momento di presentazione dei risultati delle ricerche effettuate grazie alle due borse di Ricerca sostenute da Fondazione Rovigo Cultura grazie a una convenzione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara e con il Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali dell’Università di Urbino. Le due prestigiose istituzioni coinvolte fanno parte anche del Comitato Scientifico che ha visto la partecipazione del Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo, della Fondazione Banca del Monte di Rovigo, dell’Accademia Raffaello di Urbino, della Galleria Nazionale delle Marche, del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza.
Il convegno offrirà inoltre l’occasione di evidenziare, ancora una volta, la grandezza artistica di Avelli già emersa dalle azioni di valorizzazione intraprese qualche anno fa da Fondazione Banca del Monte di Rovigo, culminate nell’acquisto del piatto “Ero e Leandro” conservato ed esposto nella sezione Rinascimentale del Museo dei Grandi Fiumi.
“Un ulteriore tassello che consentirà di arricchire quanto sin d’ora già indagato e pubblicato e, in una visione più ampia, integrare le ricerche di un periodo storico‐artistico così importante per l’Italia e l’Europa” – afferma Elena Busson, Vicepresidente della Fondazione‐.
A Urbino saranno inoltre presenti fra il pubblico, gli studenti delle classi quarta e quinta del Liceo Artistico Celio‐Roccati che nello scorso anno scolastico hanno preso parte al percorso didattico‐ formativo “Avelli fra noi”, una delle declinazioni del progetto pensata per far conoscere la figura e la tecnica artistica del ceramista rodigino alle giovani generazioni “Un obiettivo riuscito e che ci riempie di orgoglio, dal momento che alcuni ragazzi che hanno partecipato al progetto lo scorso anno scolastico e che sono usciti dal Liceo Roccati per seguire gli studi universitari, hanno accolto l’invito a partecipare al viaggio di studio a Urbino”. Oltre al Liceo Celio‐Roccati saranno presenti nella città Urbinate anche gli studenti del IPSEOA Giuseppe Cipriani di Adria che daranno un prezioso supporto nel servizio di accoglienza dei partecipanti al convegno.
Il convegno ha ottenuto il patrocinio delle due Regioni Veneto e Marche, dei due Comuni Rovigo e Urbino, della Provincia di Rovigo e del Museo dei Grandi Fiumi.